Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«Il Cagliari torni a casa»

Fonte: L'Unione Sarda
12 luglio 2013


SANT'ELIA. Gigi Riva in campo: sogno uno stadio di cui andare orgogliosi
 

Il Comune: pronti a firmare appena incassiamo
Vedi la foto
«Non sono un vecchio nostalgico, desidero soltanto uno stadio vero per il Cagliari, non fatto con tribune di metallo. Vorrei un impianto bello, moderno, di cui poter essere orgogliosi, senza demolire quello attuale». Scende in campo Gigi Riva. E ricorda che il Sant'Elia è stato rifatto per i Mondiali e «nel 1990 funzionava benissimo». E allora, «come è possibile che si sia ridotto così?». Ci hanno giocato l'Inghilterra e l'Olanda «piaceva a tutti, poi improvvisamente è diventato non più agibile. La colpa è di chi lo ha gestito male, evidentemente qualcuno aveva interesse che la struttura cadesse a pezzi», accusa il re dello scudetto. «Non parlo del club rossoblù, forse è stato qualcun altro, ma non voglio fare nomi», prosegue, «però il sindaco Zedda si sta muovendo in modo giusto, inoltre gli dobbiamo rispetto. Lo stadio è un bene pubblico, proprio non capisco questi consiglieri di minoranza che parlano a nome del Comune e dicono di volerlo demolire: devono decidere i cittadini, non due persone».
Intanto, mentre a Is Arenas è stato smontato anche il tabellone luminoso e gli operai hanno cominciato a togliere i seggiolini dalla main stand , ed è ormai l'ultima cosa per azzerare l'opera tirata su l'estate scorsa a tempo di record, i riflettori sono puntati sul vecchio stadio del capoluogo dove - è la speranza condivisa - si potrà tornare a giocare, con una soluzione provvisoria, se non già all'inizio del campionato, almeno dopo un paio di partite a Trieste.
L'ultima mossa è del Comune che, in relazione alle concrete offerte di pace, ieri ha spiegato in una nota stampa: «Apprezziamo la volontà della società Cagliari calcio, che peraltro coincide con la nostra. Come abbiamo sempre detto, la squadra deve tornare a giocare a casa, per la città e per i tifosi. Dirigenti e tecnici della società e del Comune sono impegnati per fare in modo che questo avvenga nel modo più veloce possibile». Ora si attende che le somme dei canoni non versati in passato (diritti Sky pignorati presso la Lega per i quali i legali di Cellino hanno fatto atto di rinuncia all'opposizione al tribunale di Milano) «comprensive di tutti gli oneri e spese», entrino effettivamente nelle casse comunali. Una condizione indispensabile «per il rilascio di una concessione d'uso provvisoria, che avrà durata limitata con il carattere della rinnovabilità». Sottolineano gli uffici in risposta alla richiesta di poter entrare subito al Sant'Elia per avviare «la bonifica» che «l'accesso potrà essere consentito solo successivamente alla stipula della convenzione, che dovrà essere approvata dal Consiglio comunale. Intanto ieri il vicepresidente del club Giovanni Domenico Pinna, ha formalizzato l'istanza di rilascio di una nuova concessione d'uso, così come Palazzo Bacaredda ha imposto. Siamo a buon punto, insomma.
Cristina Cossu