Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Vigili e poliziotti, la battaglia parallela per divise decorose

Fonte: L'Unione Sarda
9 luglio 2013


In via Roma si lavora in borghese
 

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Le divise. C'è chi le deve portare in lavanderia a spese proprie, senza ottenere più i rimborsi da parte del Comune. E c'è chi è obbligato a pagare di tasca propria rammendi e orli del sarto, per evitare richiami ufficiali da parte dei vertici della Questura. Ma non sono gli unici problemi di vigili urbani e polizia, che in questi giorni stanno dando vita a stati di agitazione e proteste.
Sotto gli occhi di tutti c'è la scelta degli agenti della Municipale di lavorare senza uniforme, ma in abiti borghesi e con una semplice pettorina gialla. La decisione ha portato in dote una conseguenza inattesa: i vigili in borghese non possono utilizzare, su disposizione dei dirigenti, le auto di servizio. E dunque si devono muovere a piedi per la città o, come è successo anche nell'ultimo fine settimana, in autobus.
Anche il prefetto ha da poco scritto al sindaco per segnalare i possibili problemi legati alla protesta: senza uniforme gli agenti non sarebbero facilmente riconoscibili. Dal 24 giugno buona parte del Corpo ha aderito allo stato di agitazione e «ha smesso di anticipare proprie risorse per la manutenzione e cura» delle divise, come è scritto nel comunicato del sindacato Sulpm. Ogni vigile riceveva un rimborso di circa 30 euro al mese per le spese di lavanderia. Ma non è tutto. «Nel corso degli ultimi anni, il personale del Comune ha subito circa il 10 per cento di riduzione della retribuzione ed ora, questo personale che rappresenta la parte più debole dell'amministrazione (quello, per intenderci, degli stipendi di 1200 euro o poco più), dovrebbe anticipare parte di questi denari per lavare e curare beni non propri, per continuare a rendere il servizio in divisa. Ben diverso appare invece il trattamento riservato ai “manager” dell'ente, per i quali non ci risultano riduzioni degli stipendi».
In Questura non si sta meglio: «Gli agenti delle Volanti sono costretti a comprarsi le scarpe», racconta Salvatore Deidda, segretario regionale del Siulp. «Ad ogni richiesta del sindacato si risponde con dei vaghi vedremo, valuteremo o ci penseremo . Mentre Cagliari brucia: gli episodi dei danneggiamenti da incendio di autoveicoli sono solo un piccolo esempio. Noi come rispondiamo?». (m.r.)