Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«Il risparmio è assicurato»

Fonte: L'Unione Sarda
9 luglio 2013

Il boom dei supermercati d'Oriente, i prezzi concorrenziali fanno la differenza
 

Abbigliamento e accessori, negozi sempre più affollati
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Fiori finti, nani da giardino e lampade a basso consumo a prezzi stracciati. Le ciabatte da mare vanno a ruba: sono super scontate, 99 centesimi a pezzo. Laura Tocco rovista nello scatolone davanti all'ingresso. «Sto cercando il mio numero», dice voltandosi appena. Dentro il carrello ce ne sono altre quattro paia. «A meno di un euro non le vende nessuno».
COMMERCIO D'ORIENTE Cinque casse, tre ingressi, e una varietà di merce sorprendente. Dal terriccio universale allo scopino per il bagno leopardato, accanto costumi da bagno, orologi dalle forme futuristiche e un set di cacciaviti a sette euro. E poi detersivi, stendibiancheria e prodotti per la macchina. Cinaworld è comparso lungo l'ex Carlo Felice, dove c'era la Opel. È un nuovo pezzo da novanta dell'espansione commerciale cinese. I parcheggi sono occupati, dentro la gente si aggira tra le corsie con i cestini pieni: «Stiamo vendendo molto gli articoli per il mare», racconta Marco Linshun, 17 anni, capelli ossigenati e italiano quasi impeccabile. «I clienti comprano anche intimo e zanzariere».
PREZZI CONCORRENZIALI Le lampadine sono a meno di un euro, Luciano Carboni, pensionato di Quartu, ne approfitta. «Le ha già prese un mio amico, mi ha detto che funzionano». Un po' più avanti c'è Brico Cina, l'insegna è a caratteri cubitali, all'interno c'è di tutto. Unghie finte, parrucche e mega fustini di detersivo. Abbigliamento, statuette di Padre Pio e tappetini per auto. Sandra Costa, di Cagliari, osserva lo scaffale: «Devo prendere le lampade per l'abat-jour. Me le ha consigliate un tecnico, ha detto che durano e sono molto più economiche di quelle dei negozi tradizionali». Luca ha quattro plafoniere nel carrello: «Devo fare un lavoro per una cliente di Villasimius, in una rivendita normale costano quaranta euro, qui dodici».
IL BOOM DEGLI ACCESSORI Dall'altra parte della strada i cartelli colorati sulle vetrine di Shangai promettono offerte irripetibili. Bulloni, scarpe e giocattoli. Dentro i cestoni metallici è un tripudio di mutande colorate, più avanti valigie, tende e quaderni. Silvio Perra, 54 anni, di Cagliari, approfitta dei ribassi: «Ho preso il costume e due magliette». Silvia, 35 anni, ha i pennellini per il trucco in mano: «Compro giusto accessori, non mi fido molto della roba cinese». Da Kenzhou i saldi arrivano al cinquanta per cento. Roberto Garau, cagliaritano, è assorto: «Sto cercando le forbicine per il cane, ma mi sembra che non ci siano». Dentro il carrello due tappetini per il bagno, uno scopino, e una lampada di emergenza. «Funziona e costa poco. Sono un po' a terra, devo risparmiare». Daniela Sanna ha in mano tre magliette, una canottiera e qualche slip. «Ultimamente anche i commercianti cinesi hanno aumentato i prezzi, ma in ogni caso da loro si spende un terzo rispetto ai negozi comuni».
ANCHE IN CENTRO La colonizzazione è evidente anche tra le strade del cento. Su entrambi i lati di via XX Settembre, le lanterne rosse aumentano a vista d'occhio. Le stesse appese sotto la scritta new Shangai, a due passi dal Cineworld. Orario continuato, dal lunedì alla domenica, 9-21 , informa il cartello all'ingresso. Dentro oggetti d'ogni tipo: tazze con l'immagine dei Quattro Mori, sveglie, trucchi e caffettiere. Al piano di sopra articoli per il mare, carta igienica e tovaglie plastificate. È la rivincita dell'Oriente sull'Occidente.
Sara Marci