Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Incompatibili? I politici sulla graticola

Fonte: La Nuova Sardegna
8 luglio 2013

Il decreto 39/2013 stabilisce che i dirigenti pubblici non possano essere amministratori: decine di poltrone a rischio




di Giovanni Bua wSASSARI

Due assessori comunali al Bilancio, quello di Cagliari Gabor Pinna e l’olbiese Marino Achenza, che hanno già rassegnato le dimissioni. I sindaci di Sassari e Nuoro salvi per un soffio. E decine di assessori e consiglieri comunali che ballano sulla graticola. Tutti pronti a finire sotto la mannaia del decreto legislativo 39 del 2013, il testo anti-corruzione dell’allora ministro Severino. Che, con due diaboliche righette del comma 3 dell’articolo 12, mette in fila una serie di incompatibilità tra dirigenti nelle pubbliche amministrazioni, negli enti pubblici e nelle controllate con la carica di sindaco, assessore e consigliere regionale, provinciale o di un comune con popolazione superiore ai 15mila abitanti. Abbastanza per scatenare un vero putiferio. Tra chi ricopre incarichi dirigenziali in enti pubblici o di controllo pubblico ci sono infatti dirigenti scolastici, medici che lavorano nel settore pubblico (inquadrati per contratto tutti con la qualifica di dirigenti), come il sindaco di Nuoro e Sassari ad esempio. Ci sono neo nominati primari ospedalieri come l’olbiese Marino Achenza (che appunto si è assai velocemente dimesso) o il dirigente della Sfirs Gabor Pinna (che anche lui non ha atteso un attimo per lasciare). E decine e decine di altri. Ma se Achenza e Pinna avevano molto da perdere e ben poco da pensare, gli altri amministratori ballerini a lungo (il decreto è pubblicato in Gazzetta dal 6 maggio e il tempo tassativo per mettersi in ordine è di 3 mesi) hanno preso sottogamba la vicenda. Sicuri che ci fossero ampi spazi di interpretabilità “all’italiana” nelle larghe maglie delle due righette ministeriali, soprattutto su un punto: la retroattività del decreto. A far cambiare idea a tutti è arrivata la circolare esplicativa del Civit, l’autorità nazionale anticorruzione: il decreto è cosa assai seria, il suo valore è retroattivo (vale dunque per consiglieri, sindaci, assessori in carica) l’applicazione è immediata. E non solo: gli atti che verranno emanati in regime di incompatibilità saranno nulli. E chi conferirà incarichi poi dichiarati nulli sarà responsabile delle conseguenze economiche degli atti adottati. Uno tsumani insomma. Che si sta per abbattere sulle assemblee elettive di tutta l’isola, con conseguenze incalcolabili. Se per consiglieri regionali e sindaci si profila infatti scontata la possibilità della “scappatoia aspettativa”, questa strada non è così automatica per gli assessori (Pinna e Achenza docet) e non è nemmeno proponibile per le decine e decine di consiglieri comunali che non potrebbero (e né presumibilmente vorrebbero) lasciare il loro lavoro di medico, dirigente, preside in cambio di un gettone da 50 euro una volta ogni tanto. E, anche a volersi mettere i regola, rimane il rebus delle interpretazioni sul concetto stesso di incompatibilità. Sui medici ad esempio ce ne sono almeno tre. Dalla più restrittiva (tutti i medici sono dirigenti e dunque incompatibili), a quella intermedia – che va per la maggiore – che circoscrive l’incompatibilità ai dirigenti medici che gestiscono risorse, alla “leggera” che indica come incompatibili solo gli apicali. Altra questione calda (che ha portato Achenza a dimettersi senza indugio): il dirigente dichiarato incompatibile ha 15 giorni di tempo per operare una scelta sulla carica da mantenere, e in caso di mancata scelta si attua automaticamente la revoca dell’ultima carica ricevuta. Un neo nominato primario dunque scapperà inevitabilmente a gambe levate da giunte e consigli. E anche un dirigente pubblico di medio livello, o un preside, non avrà alcuno stimolo a rimanere o impegnarsi in politica. Rimane da capire ora cosa ne possa guadagnare la vita pubblica isolana, dove il pubblico impiega gran parte dei quadri e dei migliori professionisti presenti, a rinunciare tout court a interi settori professionali da cui attingere per formare la sua classe dirigente.