Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Lapidi rotte, foto sfregiate, scritte staccate

Fonte: L'Unione Sarda
8 luglio 2013


PIRRI. Blitz notturno, probabilmente c'è stata una messa nera
Satanisti al cimitero
 

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Angeli decapitati, lapidi divelte, foto di defunti sfregiate con forbici o punteruoli. A Pirri ci si chiede se le incursioni notturne al cimitero siano soltanto atti di teppismo o qualcos'altro. A scavalcare il muro di cinta nel cuore della notte non sarebbero solo ragazzini in vena di bravate, ma anche trentenni incappucciati che celebrerebbero messe nere con orge finali. Ieri l'ultima segnalazione: Loredana Lai, consigliera della Municipalità di Pirri, si è recata in cimitero di primo mattino e si è imbattuta nei segni inequivocabili lasciati dai satanisti: croci spezzate, lettere capovolte, numeri “6” spariti dalle date di nascita e di morte impresse sulle lapidi.
DEVASTAZIONE «Sono almeno una cinquantina», denuncia l'esponente del Pdl, «le tombe che sono state oggetto di oscure attenzioni. Quella di mio fratello non è stata toccata, per fortuna, ma basta fare un giro per rendersi conto delle dimensioni del fenomeno. È impressionante». Nel mirino anche le sepolture di un bimbo e di un carabiniere morto negli anni Cinquanta.
SATANISMO «Le tombe più recenti non sono state toccate», aggiunge Lai, «invece sono state devastate le sepolture più vecchie, di persone nate nell'Ottocento e morte nella prima metà del secolo scorso». Una strategia finalizzata probabilmente a non dare nell'occhio, perché più le tombe sono vecchie, maggiore è la possibilità che nessuno vada a deporvi un fiore e si accorga dei danni. Un altro efficace accorgimento adottato dai satanisti riguarda le foto. «La maggior parte di quelle sfregiate si trovano molto in alto e sono raggiungibili solo con la scala. Dal basso, i vetrini rotti non si notano».
LE TESTIMONIANZE Il custode del cimitero, Giorgio Mallus, è laconico: «Sono qui da una settimana, non ho visto nulla». Più loquace un operaio che fino a tre mesi fa lavorava nella zona: «Li ho visti saltare», racconta chiedendo di rimanere anonimo, «erano le 4 del mattino. Sette persone vestite di nero si sono arrampicate su un albero e su un vecchio palo della luce vicino al muro. Sembravano trentenni, non ragazzini». La versione è confermata da un dipendente del cimitero di via Murat, sempre a patto che non si pubblichi il suo nome: «Ho paura che danneggino la mia auto. Comunque, le intrusioni si trascinano da lungo tempo perché di notte il cimitero è totalmente incustodito. La zona è isolata e molto buia».
IL COMUNE «Non ci risultano episodi recenti», afferma il vicesindaco con delega ai Servizi cimiteriali, Paola Piras, «in passato avevamo invece ricevuto alcune segnalazioni». Da allora i controlli sono stati intensificati: «Erano intervenuti i carabinieri, ma non avevano riscontrato danni che non fossero legati all'usura del tempo. Faremo comunque fotografare le sepolture danneggiate per avere la certezza che, in futuro, episodi vecchi non siano scambiati per nuovi. La sistemazione delle lapidi non compete al Comune, ma ai privati: non possiamo ripararle noi, per questo motivo rimangono così».
TELECAMERE Loredana Lai chiederà, attraverso un'interrogazione scritta, l'installazione di telecamere all'interno del camposanto, l'innalzamento del muro e lo spostamento degli alberi e dei lampioni più vicini.
Paolo Loche