Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Alluvione a Pirri, manca l’elenco dei danni

Fonte: La Nuova Sardegna
1 dicembre 2008

DOMENICA, 30 NOVEMBRE 2008

Pagina 2 - Cagliari



Il Comune non ha ancora fatto il rendiconto delle opere da realizzare




CAGLIARI. Entro il mese, il Comune avrebbe dovuto dare la prima rendicontazione dei danni subiti da Pirri durante l’alluvione del 22 ottobre scorso e dei lavori necessari per impedire che si ripetano. Ma questi non sono stati presentati. Solo a caldo il sindaco Emilio Floris aveva affermato, in Consiglio, che «le prime stime» parlavano di 19 milioni. In questa nuova indagine l’amministrazione ha coinvolto anche l’università. Da cui, si giustifica, i ritardi. Tra i problemi c’è il fatto che le opere da realizzare per impedire che si ripetano i disastri erano, in precedenza, valutate in rapporto a una cadenza di forti precipitazioni meteoriche più diradate nel tempo. Gli avvenimenti degli ultimicinque anni, invece, hanno dimostrato che la frequenza può essere molto maggiore. Una ipotesi sulle opere più urgenti era stata fatta dopo l’alluvione di tre anni fa.
Lo studio redatto da alcuni docenti universitari e dai funzionari del Comune, venne commissionata subito dopo l’alluvione del settembre del 2005 che, anche allora, creò moltissimi danni a Pirri.
La Giunta ha giustificato la non esecuzione di questi lavori col fatto che non c’erano i finanziamenti. Ma allora «come mai non sono stati inseriti nel piano delle opere pubbliche?», ha accusato il centrosinistra.
Tra le opere previste, una riguarda il rione di Baracca Manna dove non è stato realizzato il «collettore 70», nonostante sia già stato predisposto il progetto esecutivo. Un problema, si legge nella relazione degli esperti, che ha aggravato il comportamento degli altri collettori.
E questo significa allagamenti supplementari. A Pirri, recita il documento, c’è anche un sottodimensionamento dei diversi collettori. Per questo la fuoriuscita dell’acqua non può ritenersi generata dall’evento meteorico, ma dalle criticità della rete.
Altro elemento molto fragile, e su cui si sarebbe dovuto intervenire, riguarda l’interconessione tra la rete fecale e la pluviale. A tutto questo si aggiungono poi l’insufficiente dimensionamento delle caditoie stradali e la scarsa manutenzione delle stesse e dei vari collettori.
Non solo, sempre nella relazione, si osserva che c’è un altro problema che crea pericolose conseguenze: la costruzione di «tipologie edilizie in certe zone del bacino a quote più basse e con la presenza di cubature seminterrate a quote inferiori alla strada». Circostanze che «determinano un maggior rischio idraulico derivante dagli allagamenti». Tutti questi lavori, però, non sono stati fatti. Ora la nuova indagine dovrebbe aggiornare questo tipo di necessità anche sulla base della stima dei danni creati dall’ultima alluvione e dal fatto che questi eventi sono più ricorrenti. (r.p.)