Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Ritorno al Sant’Elia? Forse, ma non subito

Fonte: La Nuova Sardegna
1 luglio 2013

 
La prefettura mette le mani avanti: l’impianto va risistemato 
 
CAGLIARI»IL CASO STADIO 
 
 
 
 
 



CAGLIARI Tifosi e sportivi possono lasciare lo spumante in frigo. Ieri, prefetto e questore di Cagliari hanno giocato d’anticipo. Alessio Giuffrida e Massimo Bontempi sono andati a Villa Devoto. Il summit con Ugo Cappellacci anticipa il vertice atteso per oggi. Il sunto mette un brivido: “Impossibile quantificare i tempi per giungere all'apertura dell'impianto" è il messaggio delle istituzioni delegate all’ordine pubblico e alla sicurezza. Ovvero, ci sarà da mettere tutto a posto, carte e progetti in regola, pareri e autorizzazioni. Ieri, il governatore ha incontrato anche il sindaco di Quartu Contini. La municipalità ha avuto l’attenzione di Cappellacci. Il comune riconferma la volontà di proseguire nel discorso Is Arenas. Vista dal di fuori, la situazione appare incomprensibile. Dopo la lettera d’addio del Cagliari, che di fatto chiude la convezione triennale per lo stadio di via Beethoven, la partita con al centro la casa del Cagliari pareva doversi giocare sul Sant’Elia. L’ipotesi della possibile riapertura dello stadio cittadino era in discesa fin dall’incontro tenutosi nei giorni scorsi a Villa Devoto tra Cappellacci, Cellino, Marco Brunelli e Achille Serra, direttore generale e super prefetto della Lega calcio. Invece c’è da rifare qualche conto. Ieri, questore e prefetto non hanno frenato. Anzi, Giuffrida e Bontempi hanno mostrato il desiderio di chiudere al meglio e in fretta una situazione che mette in difficoltà sportivi e cittadini. Ma di certo, aver rimarcato alcuni paletti facenti capo alla Commissione provinciale di vigilanza, lascia intuire un iter rigoroso. E tempi lunghi. Il rischio che al “Rocco” di Trieste Conti e soci facciano più di una gara è concreto. E Cellino pare destinato a perdere la scommessa con Achille Serra: “Signor prefetto, scommette una pizza che noi a Trieste non giochiamo neppure una partita?” la sfida lanciata nel dopo vertice a Villa Devoto. Di fatto, i passaggi da attivare con la richiesta “alla Prefettura - come spiega auna nota di piazza Palazzo - dell’apertura di una nuova procedura per conseguire i pareri di competenza della Commissione provinciale di vigilanza sui locali di pubblico spettacolo” richiedono tempo. Tanto che questore e prefetto, per evitare false aspettative, precisano che “al momento non è possibile quantificare i tempi per giungere all’apertura dell’impianto, per le variabili che influiscono sulla questione, molte delle quali non dipendenti dall’attività della Commissione di vigilanza, ma da decisioni di competenza della stessa società e di altri enti”. Norme di legge e decreto Pisanu sono il cuore del discorso riabilitazione Sant’Elia. Da qui, la necessità di un progetto per l’uso della struttura. La Prefettura precisa: “Saranno considerate le valutazioni depositate dal consulente del Tribunale nell’ambito del contenzioso tra società di calcio e comune di Cagliari”. Tra l’altro, nel corso del vertice si è fatto anche un passo indietro: la Commissione aveva concluso l’esame dell’impianto il 20 giugno 2012 “senza poter esprimere parere di agibilità sulla struttura, in quanto, alla fine del campionato 2011/12, il Cagliari aveva smantellato parti dello stadio”. Mario Frongia