Rassegna Stampa

Sardegna Quotidiano

«Gioielli sbarrati e opere d’arte nei magazzini»

Fonte: Sardegna Quotidiano
1 luglio 2013

L’accusa

 

 Musei, archivi e la pinacoteca nazionale chiusi per tutta la mattinata. È la conseguenza della protesta dei lavoratori degli Istituti culturali ministeriali. INiziativa in contemporanea a Cagliari e in tutta Italia. Ieri mattina si sono riuniti sotto le bandiere di Fp Cgil, Fp Cisl, Uilpa, Flp, Unsa e Ugl Intesa sotto la Torre di San Pancrazio in piazza dell’Indipendenza, di fronte al Museo archeologico nazionale. Sono saliti sulla torre per portare all’attenzione la vertenza che riguarda 300 impiegati negli istituti e uffici ministeriali ma coinvolge altre centinaia di lavoratori dell’indotto. «I beni culturali sono in stato di abbandono. La responsabilità è dei tagli alle risorse e al mancato rispetto degli accordi contrattuali, ma soprattutto della disorganizzazione e confusione di funzioni fra organi nazionali, soprintendenze e direzioni territoriali che impediscono ogni possibile sviluppo », hanno spiegato i segretari territoriali di categoria Giovanni Sainas, Fp Cisl, e Antonio Piludu, Fp Cgil. Il presidio si è poi spostato alla Cittadella dei Musei dove si è svolta un’assemblea. «Chiediamo rispetto e soprattutto evitare che per il resto dell’anno troviate chiusi i nostri musei e le nostre aree archeologiche la domenica e nei giorni festivi», hanno ribadito. «Sono troppi i siti inagibili per un motivo o per l’altro», hanno sottolineato Sainas e Piludu, «qualche esempio eclatante? L’Anfiteatro romano, Tuvixeddu, la Passeggiata Coperta del Bastione. Ma ancora ci sono siti scoperti e non resi fruibili, opere d’arte accatastate nei magazzini dei musei e mai esposte. I beni culturali possono essere molla di sviluppo, ma occorre l’integrazione tra pubblico e privato, il rispetto dei diritti contrattuali, più riconoscimen- to professionale