Rassegna Stampa

web cagliaripad.it

Metropolitana: “Progetto a rilento, serve un task force”

Fonte: web cagliaripad.it
26 giugno 2013

L'opinione

 


 


25 Giugno 2013 ore 09:48

Italo Meloni: Solo grazie al lavoro di un gruppo di tecnici si potrebbe, entro l’anno, redigere il progetto del collegamento Repubblica/Matteotti e indire l’appalto e iniziare i progetti per le linee per Quartu e Sestu

Italo Meloni


 

Che la metropolitana leggera di superficie sia un modo di trasporto percepito per essere regolare, puntuale, affidabile, rapido,comodo ed elegante e con un design accattivante, ecologico e rispettoso dell’ambiente e della salute, sicuro, amichevole è oramai ampiamente riconosciuto. Centinaia di chilometri di linee ogni giorno in moltissime città europee e mondiali (e sempre più negli Usa, patria dell’automobile) soddisfano la mobilità urbana di un enorme quantità di cittadini. Lo riconoscono anche i cittadini dell’area vasta cagliaritana, sia quelli che quotidianamente la usano per i loro spostamenti, avendola scelta al posto dell’autovettura privata,  che quelli che vorrebbero vederla transitare nei pressi della loro residenza per lasciare l’auto a casa. Siamo sicuri che apprezzeranno queste caratteristiche anche i prossimi utenti del collegamento ferroviario con l’aeroporto di Elmas, entrato in funzione in questi giorni, e quelli che entro l’anno potranno utilizzare il proseguimento della linea di metroleggera Repubblica Gottardo per la cittadella Universitaria e il Policlinico  e per Settimo san Pietro/Sinnai e Maracalagonis.

Si comincia ad intravedere, anche se molto lentamente rispetto a quando è stata pianificata, l’attuazione concreta di quello schema di rete di servizi metropolitani che costituisce l’armatura portante di un nuovo sistema di mobilità collettiva sostenibile dell’area vasta cagliaritana.

I fattori  e le caratteristiche che fanno della metro leggera il modo vincente per risolvere i problemi della mobilità cagliaritana (i cui spostamenti sono caratterizzati da una fortissima dipendenza dall’automobile privata) risultano acquisiti e condivisi anche da tutte le amministrazioni comunali che ne fanno parte (Accordo di programma maggio 2008 e Piano strategico dell’area vasta novembre 2012).

Tutto ciò però, purtroppo non è bastato e non è sufficiente per dare concretezza e continuità all’attuazione degli interventi e vedere la metropolitana transitare per le città dell’area vasta. Serve maggiore consapevolezza dell’importanza strategica del progetto e un più forte e continuo impegno e concretezza.

Dall’accordo di programma del maggio 2008, che costituiva la base di partenza per dare certezza e continuità nel processo di attuazione degli interventi (erano già definiti i progetti e i finanziamenti del collegamento con l’aeroporto, con la cittadella universitaria e l’elettrificazione del tratto sino a Settimo), poco è stato fatto, si è interrotto quel  processo virtuoso iniziato che vedeva susseguirsi alla predisposizione dei progetti, la successiva fase di appalto e la realizzazione delle nuove opere. L’unica novità da allora (forse non da poco), è che la nuova amministrazione di Cagliari ha deciso che la metropolitana leggera transiterà in via Roma per collegare la fermata di piazza Repubblica con piazza Matteotti (e meglio sarebbe se arrivasse sino alla nuova casa dello studente in viale La Playa, di  prossima realizzazione), con tutto ciò che ne consegue in termini di integrazione con la rete ferroviaria e i servizi su gomma extraurbani (autostazione Arst).

Ma come detto, tutto ciò non è sufficiente per intravedere un futuro certo e continuo sul fronte della realizzazione delle opere e per dare maggiore impulso alla realizzazione di una vera e propria rete ( insieme di linee che colleghino i diversi versanti dell’area vasta).

La sensazione è che al di là della condivisione diffusa, un po’ generalista, tra tutte le amministrazioni non si abbia la reale e percepita consapevolezza su che cosa possa significare e che cosa può generare la realizzazione di un’opera come questa, che per la prima volta, porta benefici diffusi ed equilibrati su tutta l’area vasta cagliaritana (non è un opera Cagliaricentrica).

Forse non tutti sono a conoscenza del fatto che la realizzazione di una rete di metropolitana di superficie non è solo un’opera trasportistica, ma in molti casi ha rappresentato un progetto strategico, non solo simbolico, di rinascita e di nuova crescita economico, sociale e culturale delle aree urbane. Bilbao per esempio è la città simbolo di un rinascimento urbano operato e sostenuto da un’efficiente politica di mobilità su ferro. Ma lo stesso si può dire per Strasburgo, per Montepellier e tante altre.

Per tutte queste realtà la nuova mobilità impostata sulla metropolitana leggera ha costituito un “brand” urbano con cui realizzare un efficace marketing territoriale. Le realtà che hanno saputo e sanno risolvere i loro problemi della mobilità in modo sostenibile sono quelle più apprezzate e visitate.

Dal punto di vista economico la metropolitana leggera quindi stimola e promuove l’attrazione commerciale ed immobiliare della città e delle aree attraversate (gli immobili in prossimità delle fermate e delle linee di metro leggera crescono dal 5 al 15%), sul versante sociale promuove la riqualificazione urbana e migliora le relazioni di vicinato e tra i diversi quartieri della città, sul versante culturale promuove e stimola i cittadini verso un differente stile di vita legato ad un vivere sano, ecologico e  sostenibile dando un immagine positiva dell’intera città. Il futuro sostenibile e l’avvenire economico, sociale e culturale dell’area vasta di Cagliari si gioca partendo dalla mobilità.

Cosa si può fare allora se si è consci del fatto che la realizzazione di una  rete di metropolitana leggera nell’area vasta cagliaritana può rappresentare un grande progetto strategico di rinascimento urbano unanimemente  condiviso e che accomuna amministratori e cittadini?

Occorre dare continuità concreta ed operativa alle scelte. Spendere immediatamente i finanziamenti già disponibili, velocizzare la predisposizione dei progetti ed innescare un processo di organizzazione delle fasi attuative che produca come risultato la realizzazione di almeno 3 chilometri l’anno di nuove linee, in modo tale che in 10 anni la rete assuma la sua piena configurazione reticolare. Per fare questo tutte le amministrazione devono contribuire sul fronte dell’organizzazione, specie progettuale e procedurale. Per esempio la costituzione,nell’ambito della progettazione strategica, così come per i progetti sulla ciclabilità o sulla riqualificazione della SS554, di una “task force” di tecnici delle amministrazioni dei comuni dell’area vasta,  che coordinata dalla Regione (insieme all’Arst sul fronte tecnico) lavori quotidianamente e dia un forte impulso alla progettazione preliminare delle linee, attraverso la quale le opere possano poi essere direttamente appaltate. Entro l’anno si potrebbe redigere il progetto del collegamento Repubblica Matteotti (di cui sono già disponibili i finanziamenti) e indire l’appalto, e contemporaneamente iniziare i progetti per il collegamento tra Gottardo e Selargius, la linea per Quartu, per Sestu e così via. E’ necessario che a valle delle decisioni politiche ci sia un organizzazione capace di darle concreta attuazione.

La sostanza, le conseguenze e i risultati concreti delle decisioni e dell’azione di governo sono l’unico fattore rilevante di legittimazione delle attività e dei comportamenti del sistema politico.