Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Stadio, oggi il vertice in Regione

Fonte: L'Unione Sarda
25 giugno 2013


Appuntamento a Villa Devoto per studiare se ci sono le condizioni per giocare al Sant'Elia
Cappellacci incontra Massimo Cellino e i vertici della Lega
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Torna anche il superprefetto Achille Serra - il grande mediatore - per partecipare all'incontro con il presidente della Regione. «Sono molto amareggiato per Is Arenas», ha detto ieri, «spero che adesso si possa concludere positivamente questa vicenda, che finalmente si trovi una casa per la squadra rossoblù, me lo auguro per i tifosi e per tutta la Sardegna». A metà marzo era arrivato nell'Isola per provare a sbrogliare la matassa quartese. Ma il miracolo non gli era riuscito. Tanto che prima di ripartire aveva consigliato a Cellino di cercare un'altra area dove realizzare uno stadio.
Oggi, con il direttore generale Marco Brunelli, il consulente per gli impianti della Lega calcio sarà al vertice a tre convocato da Ugo Cappellacci alle 18,30 a Villa Devoto. Per la società rossoblù ci saranno il presidente e il vicepresidente, Giovanni Domenico Pinna. Né Massimo Zedda, né Mauro Contini (che ha sollecitato l'intervento del governatore la settimana scorsa) sono stati chiamati. Ora la palla è ad un livello più alto di quello comunale e bisogna capire se ci sono le condizioni effettive per giocare nell'Isola. Il campo indicato per la prossima stagione è il Nereo Rocco di Trieste, ma si lavora per scongiurare un altro campionato da nomadi, in giro per l'Italia e lontano dalla stragrande maggioranza dei sostenitori.
«A Quartu, dieci gare a porte aperte, poi me le hanno chiuse in carcere, le porte», ha detto ieri Cellino ai microfoni di Radio Kiss Kiss Napoli. «Non so perché l'hanno fatto, ma in ogni caso se non fossi stato arrestato, il Cagliari non si sarebbe salvato. Dio non fa mai le cose per caso». E ha aggiunto: «Un ritorno al Sant'Elia? Non lo so nemmeno io, so che stiamo facendo capire a Quartu Sant'Elena che lo stadio è smontabile, così evitiamo di perdere tempo. Con il senno del poi, comunque, è una scelta che rifarei anche perché non avrei alternativa. Andare a giocare a Trieste è pura utopia, Quartu era disponibile e l'ho fatto con entusiasmo, ho trovato ostacoli ingiusti ma ciò non toglie che lo rifarei».
Ecco, sono sempre in ballo entrambi gli stadi, con il Sant'Elia che ultimamente ha ripreso molta quota. Due settimane fa si è tenuta una riunione tecnica al Comune di Cagliari per studiare l'ipotesi di inserire tre tribune amovibili sull'ex pista di atletica, davanti alle vecchie strutture, vicino al prato. Mentre gli ingegneri e gli esperti di topografia stanno facendo i conti dello spazio disponibile, da un lato Palazzo Bacaredda ha annunciato di avere a disposizione, immediatamente, cinquecentomila euro per la manutenzione, mentre da parte privata, ci si è attivati subito per recuperare i tubi Dalmine in acciaio necessari per realizzare gli spalti. La ditta Clarin (di Fiano Romano) specializzata nella costruzione di tribune, transenne e palchi prefabbricati per lo sport e lo spettacolo, è già stata allertata e i pezzi sono pronti per essere noleggiati a due passi da Alicante, a Benidorm, in Spagna, dove, a causa di contenziosi legali, è in fase di smantellamento uno stadio per il tennis. Insomma, con questi manufatti si farebbero al Sant'Elia tre settori provvisori, gli spogliatoi, i servizi, l'infermeria e le sale stampa sarebbero rimessi a posto con i soldi pubblici e i tornelli e le recinzioni con fondi privati. È un'operazione che si può concludere in breve tempo, dicono tutti, perfino il primo cittadino, che nei giorni scorsi ha dichiarato: «Possiamo essere pronti per fine agosto». Una soluzione-tampone (in attesa del vero progetto di recupero del Sant'Elia - nel senso di demolizione e ricostruzione completa - per il quale servono anni) che sarebbe dovuta essere Is Arenas ma non c'è stato verso. Inchiesta giudiziaria, arresti, perizie contrarie, troppi guai sull'impianto quartese, che pure era vicinissimo a ottenere l'agibilità e la licenza d'uso. L'amministrazione della terza città dell'Isola ci spera ancora, Cellino nel frattempo sta smantellando le Curve ma senza portare via nulla, come azione dimostrativa, per far vedere che la struttura è amovibile. Chissà cosa decideranno stasera Cappellacci, Cellino e gli inviati della Lega calcio.
Cristina Cossu