Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«Ridate la piazza ai bambini»

Fonte: L'Unione Sarda
19 giugno 2013


MARINA. I genitori: «Più spazio nel pomeriggio». Zedda: «Troveremo un'intesa»

 

Santo Sepolcro e tavolini: ieri l'incontro con il sindaco

 


C'era una volta la piazza dei bambini: potevano correre, saltare e imparare ad andare in bicicletta. La prima palestra di vita nel cuore della Marina per generazioni di cagliaritani. Poi in piazza Santo Sepolcro sono arrivati i tavolini, le poltrone e gli ombrelloni dei bar. Quello spazio incastrato tra le vecchie palazzine sotto via Manno ha imboccato la strada del turismo e della movida. Giochi e corse gioiose si sono dovuti mettere da parte in nome di una concezione nuova del quartiere che bussa alle porte dei circuiti dei locali notturni all'aperto.
DAL SINDACO Ma i residenti non ci stanno e giocano la carta della protesta per restituire ai bambini il rettangolo di cemento accanto a via Dettori. Ieri sono andati a bussare alle porte del sindaco. E sono stati accolti: «Troveremo una soluzione che possa andare incontro alle diverse esigenze e accontenti tutti», assicura Massimo Zedda. I toni sono pacati, il clima disteso, ma non hanno intenzione di fare retromarcia: «Aspettiamo una soluzione formale», replica la delegazione dei genitori dopo il colloquio col primo cittadino. La precisazione arriva in coro: «Non è un attacco agli esercizi commerciali, chiediamo solo che la piazza non venga portata via ai bambini».
MOBILITAZIONE ON LINE Il comitato della Marina ha anche diffuso un comunicato: «Siamo soddisfatti dell'incontro con il sindaco», ma «attendiamo che alle parole segua un provvedimento concreto». E di nuovo: «Nessuna crociata contro le attività commerciali». Hanno aperto una pagina Facebook e avviato una petizione popolare. La richiesta è precisa: «Niente tavolini dalle 16 alle 20». La raccolta delle firme andrà avanti tutti i pomeriggi proprio in piazza Santa Sepolcro.
AMARCORD Una volta il sagrato della chiesa diventava teatro di sfide epiche tra le vie del quartiere. Si giocava con la trottola e con le biglie. Col tempo i giochi son cambiati, ma piazza Santo Sepolcro ha continuato a essere il punto di riferimento per i bambini della Marina e dei rioni limitrofi. «Deve continuare a essere così». Daniela Finetti è categorica. «Siamo consapevoli che la valorizzazione del centro storico passa anche attraverso le attività di bar e ristoranti», scrivono in una lettera indirizzata a Zedda e agli assessori alle Attività produttive, alle Politiche Sociali, alla Cultura e all'Urbanistica. Ma «è diritto dei bambini che esista e resista uno spazio libero senza tavolini, bicchieri e ombrelloni che lo snaturano e rendono pericoloso il gioco».
I COMMERCIANTI L'indice è puntato per lo più contro Neverfull, tra gli ultimi nati alla Marina. «I miei tavolini occupano poco spazio», si difende Davide Siddi, il titolare. «Ho ottenuto una regolare concessione». Elisabetta Carta assicura che «non c'è alcuna intenzione di danneggiare le attività commerciali, ma piazza Santo Sepolcro è l'unico spazio sicuro della zona perché totalmente pedonalizzato anche nelle vie d'accesso».
L'IRONIA DI MEDDA Anche Massimiliano Medda, leader dei Lapola, si unisce alla protesta. Lo fa con ironia, ma il messaggio è chiaro. «Capisco il turismo....capisco il lavoro ma almeno uno spazio libero per i bambini dovrebbe restare», scrive sulla sua pagina Facebook. E lui che nel vecchio quartiere affacciato sul porto ci è cresciuto sembra rimpiangere il passato: «Ai miei tempi gli ombrelloni fianta durausu mezza giornara....ne avrebbero preso di sfoddate di super Tele e San Siro.....ta lastima!!!».
Sara Marci