Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Rifiuti, il porta a porta nel 2014

Fonte: L'Unione Sarda
17 giugno 2013


Risparmi sull'illuminazione, al palo il piano del verde
Fino a un anno fa il 30 per cento della bolletta - milionaria - degli uffici comunali era legato ai consumi notturni, quando gli sportelli sono chiusi e i funzionari dormono. Luci accese, condizionatori pure: questa era la regola in Municipio e dintorni. Non è un caso che Massimo Zedda, nelle dichiarazioni solenni di fronte al Consiglio, annunciò senza troppi fronzoli «lo spegnimento automatico di luce e dei sistemi di termocondizionamento» negli uffici pubblici. Nella «città sostenibile» disegnata dal sindaco in campagna elettorale questo era uno dei primi punti. Il traguardo è stato raggiunto qualche settimana fa da quando, grazie a un investimento di 180mila euro, è stato introdotto il controllo a distanza degli impianti elettrici.
RIFIUTI Se si parla di rifiuti e del sistema di raccolta, gli obiettivi invece sono ancora da raggiungere. Il porta a porta inizierà, se tutto andrà bene, nel 2014. In questi giorni l'amministrazione è impegnata in una serie di incontri nei quartieri, proprio per aiutare i cittadini a metabolizzare quello che sarà un cambiamento radicale nelle abitudini. Fino a quel momento, la racconta differenziata rimarrà molto lontana da quota 65 per cento, che il programma indicava come traguardo. «Per ora siamo al 35 per cento», informa l'assessore ai Servizi tecnologici Pierluigi Leo, «ma senza il porta a porta è impossibile fare meglio e raggiungere i parametri imposti dalla Regione».
ILLUMINAZIONE PUBBLICA Il telecontrollo dell'illuminazione pubblica, un'altra misura che consentirà di risparmiare soldi, è ormai realtà: il 40 per cento dei lampioni è stato sostituito con led di nuova generazione. Manca “il Piano della luce” annunciato nelle dichiarazioni programmatiche, come è ancora lontano il nuovo appalto del gas. In questo caso bisognerà attendere la definizione della causa milionaria tra Isgas e Comune: c'è in ballo un maxi indennizzo (di 42 milioni di euro) che Palazzo Bacaredda potrebbe dover pagare alla società, e solo dopo verrà bandita la gara per la fornitura di aria propanata.
RISCHIO ALLUVIONE Due anni fa vennero messi in cantiere anche alcuni importanti interventi per ridurre il rischio di alluvioni. A Pirri, ad esempio, è stata realizzata una prima vasca di «accumulo di acque meteoriche». Ma a breve «saranno pubblicati i bandi per costruirne altre due nella zona di via Stamira», dice Leo. La «sistemazione idraulica del rio Fangario» invece è ancora in «fase di progettazione». Decisamente più avanti il riempimento dei vuoti nella zona di piazza D'armi, che ha consentito la riapertura al traffico dei mezzi pesanti. Tutto tace però in via Peschiera e dintorni, dove dovrebbero essere rifatti marciapiedi e asfalto, in modo da impermeabilizzare la strada e impedire che il sottosuolo assorba troppa acqua, per evitare il rischio di nuovi smottamenti.
REFLUI A IS ARENAS Decisamente più vicino è il «recupero dei reflui di Is Arenas». Attualmente circa 20 milioni di metri cubi di acqua, che potrebbe essere usata per irrigare il verde pubblico, finiscono in mare. Il bando per costruire una rete che colleghi il depuratore ai parchi della città è già stato pubblicato e tra pochi giorni scadrà il termine per presentare le offerte.
NIENTE PIANO DEL VERDE Manca ancora, invece, un Piano del verde. Gli orti urbani non sono ancora diventati realtà e se il «potenziamento delle aree verdi» si è visto (via Darwin e Sant'Elia) sono un miraggio le «nuove zone riservate ai cani» annunciate in campagna elettorale.
Michele Ruffi