Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

È partito l'assalto al Poetto tra alghe e chioschi chiusi

Fonte: L'Unione Sarda
13 giugno 2013


Prove d'estate: bagni e docce funzionano, ambulanti sulla spiaggia
 

Al Poetto è già estate: sulla battigia i ragazzi litigano per un posto al sole migliore, tutto esaurito sulla sabbia della Prima fermata, negli stabilimenti sdraio e ombrelloni in quantità industriale. Peccato che nei cinque chilometri di litorale cagliaritano si incontrino solo due chioschi (Emerson e Iguana) aperti, mentre degli altri rimangono solo gli scheletri. «Finiremo i lavori il primo luglio», raccontano gli operai della Edilwood, che stanno ricostruendo il bar Le Palmette. Sarà il primo a riaprire. Per gli altri bisognerà attendere: i lavori di demolizione - nella maggior parte dei casi un semplice spostamento - sono in alto mare. Sulla spiaggia ci sono ancora sette dei quindici baretti da eliminare prima delle procedure che porteranno alle nuove autorizzazioni.
Nel frattempo, gli unici a fare affari sono i venditori ambulanti di granite (a tre euro) e di bibite, che rispetto agli scorsi anni si sono moltiplicati per cercare di fare da contrappeso alla voragine di servizi causata dai baretti chiusi. La novità dell'estate 2013 sono le alghe: alla Prima fermata chi passeggia vicino alla battigia ha la sensazione di camminare su un materasso. La pulizia (anche in questo caso sarà solo uno spostamento) della spiaggia dalla posidonia non è ancora cominciata, la prima parte del Poetto è ancora ricoperta, mentre alla Sesta fermata, di fronte all'ippodromo, c'è addirittura un fronte alto mezzo metro.
Bagni e docce funzionano: non tutti, ovviamente (qualche getto d'acqua è chiuso), ma la percentuale è buona. La sabbia, di mattina, è pulita. E nonostante il Poetto sia già pieno come d'estate, le cartacce che vengono fatte rotolare dal vento sono poche. I venditori di cocco pakistani attraversano il lungomare mentre gli autobus, sulla strada, passano sulle dune ai lati della carreggiata. È la sabbia più fine e bianca, quella che si trovava in tutto il Poetto prima del 2002. Un ordine del giorno del Consiglio (ideato da Giovanni Dore, Idv) prevedeva di salvare le dune nate sull'asfalto, che paradossalmente devono essere trattate come rifiuti speciali, per poi ridistribuire la sabbia su tutto il lungomare. Il documento chiedeva anche un «progetto pilota» di un nuovo rinascimento. Ma tutte e due le proposte sono rimaste tali.
Sono rimasti uguali anche i problemi del traffico: ieri - come ogni anno - gli operai stavano rifacendo la segnaletica stradale di viale Poetto, all'altezza di Ponte Vittorio. Il cantiere ha ridotto a una sola corsia la carreggiata che porta verso il mare. All'ora di pranzo la fila arrivava fino allo stadio Amsicora.
Michele Ruffi