Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«Al Pd manca credibilità»

Fonte: L'Unione Sarda
3 giugno 2013

POLITICA. L'ex senatore Bettini ieri in città per presentare il suo libro “Carte segrete”

 

Milia: «Bisogna esaltare le capacità di chi sa pensare le città»

Primarie, rinnovamento, concretezza e dialogo con i partiti della coalizione. È l'idea di Partito democratico di Goffredo Bettini, ex senatore e fondatore del Pd, ieri sera a Cagliari per la presentazione del suo ultimo libro, “Carte segrete“. Ad affiancare Bettini nella presentazione, sono stati l'ex consigliere regionale Ivana Dettori, l'ex presidente della Provincia Graziano Milia e il giornalista de L'Unione sarda Anthony Muroni.
Inevitabile coinvolgere Bettini, definito da Muroni «un irrequieto della politica», in una ricognizione sulla situazione del Pd sardo: «Le primarie sono sempre utili se sono un confronto di idee portate avanti da candidati credibili», spiega l'ex senatore, che apre alla coalizione di centrosinistra, «vincente ogniqualvolta c'è stata unità di intenti, come è successo anche a Cagliari con Zedda».
La situazione attuale del Partito democratico presenta alcune crepe al suo interno, un fattore negativo, secondo Bettini, che predica «la necessità di ritrovare l'unità, senza steccati e prese di posizione che spesso rappresentano lo spirito di conservazione dei gruppi dirigenti». In vista delle prossime elezioni regionali, l'appello dell'esponente del Pd è di «mettere in campo persone credibili, concrete e simbolo di un rinnovamento necessario». Tra le pagine del libro si snoda un racconto che va indietro negli anni, nella storia del centrosinistra della capitale, quando ancora la politica «non risentiva della società dell'apparire», dice Milia.
L'ex presidente della Provincia si sofferma, poi, sul modello romano di amministrazione comunale con Rutelli prima e Veltroni poi, esaltando «la capacità di pensare la città: al suo ruolo e a ciò che deve e vuole diventare». Un pensiero che l'ex presidente della Provincia dedica al sindaco Zedda, assente per impegni istituzionali: «Ho parlato spesso con lui dell'importanza di pensare la città e non alla città». (mat.s.)