Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Più separazioni e divorzi Ci si dice addio entro 19 anni

Fonte: L'Unione Sarda
30 maggio 2013


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Un matrimonio su tre è destinato a finire entro 19 anni quando in media gli uomini hanno 46 anni e le donne 43. In più della metà dei casi è un giudice a stabilire, dopo due anni di udienze, i termini del divorzio. In più di sei casi su dieci i figli vengono assegnati a entrambi i genitori ed è sempre l'ex marito a staccare l'assegno alla ex moglie, che in un caso su tre mantiene anche la casa.
Nel report su separazioni e divorzi diffuso lunedì, l'Istat fotografa in Italia, in Sardegna e a Cagliari matrimoni sempre più instabili. Anzi, ogni anno che passa le coppie si sposano sempre meno (anche a causa della crisi economica, della mancanza di occupazione o di un'occupazione stabile) e si sgretolano sempre più in fretta: cioè i matrimoni più recenti durano meno.
SEPARAZIONI. + 68% Basti considerare che dal 1995 al 2011, l'ultimo anno preso in considerazione dall'istituto di statistica, le separazioni sono aumentate del 68 per cento e i divorzi sono raddoppiati passando da circa 100 ogni mille matrimoni a oltre trecento. E se l'età media si è abbassata, è cresciuto il numero di over 60 che dice basta al vincolo di coppia: erano il 3,6% nel 2000, oggi sono il 6,4%.
I DATI Su 1212 divorzi concessi nel 2011, solo 573 (il 47,3%) si sono risolti consensualmente. Un dato notevolmente più alto della media nazionale che si attesta sul 69,4 (quasi sette su dieci). Anche le separazioni consensuali sono molte di più nel resto d'Italia che in città. Insomma, quando ci si lascia lo si fa in pieno conflitto. Ciò fa sì che la durata media del procedimento di divorzio sia molto più elevata: 711 giorni in media contro i 125 necessari se ci si mette d'accordo davanti a un giudice.
I FIGLI ALLA MADRE In tre casi su dieci i figli vengono affidati alla madre, nel 65,6 per cento dei casi a entrambi i genitori (anche se questo sembrerebbe confliggere con la litigiosità delle coppie) e solo nell'1 per cento dei casi al padre. Una netta inversione di tendenza coincisa con l'entrata in vigore della legge 54/2006 che ha introdotto, come modalità ordinaria, l'istituto dell'affido condiviso dei figli minori tra i due coniugi. Secondo la nuova legge, infatti, entrambi i genitori ex-coniugi conservano la potestà genitoriale (che prima spettava esclusivamente al genitore affidatario) e devono provvedere al sostentamento economico dei figli in misura proporzionale al reddito. Nel 2011 il 72% delle separazioni e il 62,7% di divorzi hanno riguardato coppie con figli. Nelle separazioni, il 55,4% dei figli affidati ha meno di 11 anni mentre in caso di divorzio i figli sono generalmente più grandi, anche a causa della durata delle procedure.
PIÙ SEPARATI Vero è che nel momento in cui un matrimonio finisce, anche i cagliaritani, come il resto degli italiani, continuano però a preferire la separazione al divorzio. Nel 1995 si registravano in media circa 158 separazioni e 80 divorzi per ogni mille nozze, nel 2010 il dato è cresciuto: 307 separazioni e 182 divorzi ogni mille matrimoni. Non è un caso che secondo un'indagine sulla qualità della vita stilata dal quotidiano economico “Italia Oggi”, Cagliari ha un numero di separazioni altissimo e si posiziona al 95° posto su cento nella graduatoria dei capoluoghi nazionali. Una classifica al contrario nella quale essere in coda significa che le coppie scoppiano di più.
Vero è che non tutte le separazioni legali si convertono in divorzi. Secondo l'Istat, su 100 separazioni pronunciate in Italia, poco più di 60 sono giunte al divorzio nel decennio successivo. La ragione c'è: divorziare costa.
LA TIPOLOGIA Tra coloro che si sono separati nel 2011, il 40,5% dei mariti ha, come titolo di studio più elevato, il diploma di scuola media inferiore, il 40,8% quello di scuola superiore. Anche tra le mogli - certifica l'istituto superiore di statistica - il 44,3% ha un titolo di scuola superiore e il 34,8% uno di scuola media inferiore. Solo il 15,2% delle mogli possiede un titolo universitario, contro il 12,8% dei mariti.
In un terzo dei casi, infine, è l'ex marito che deve lasciare la casa all'ex moglie. Ed è sempre lui a dover versare gli alimenti alla famiglia che lascia.
Fabio Manca