Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Tutto pronto per la sfilata

Fonte: La Nuova Sardegna
30 aprile 2008

CAGLIARI. Ancora 24 ore e Sant’Efisio sarà pronto per il suo 352º viaggio alla volta di Nora, il luogo del martirio. Stamattina, i confratelli dell’arciconfraternita del Gonfalone con la sistemazione degli ori completeranno gli adempimenti previsti dal rigido cerimoniale preparatorio del primo maggio. Ieri sera c’è stata la vestizione del simulacro che sfilerà in mezzo alla folla. Anche l’Alternos ha ultimato i preparativi e domani la sua vestizione avverrà nella chiesetta di un’altra storica arciconfraternita cagliaritana, quella della “Solitudine” in via San Giovanni. Da tre anni Sant’Efisio indossa i suoi abiti da grande di Spagna nella piazzetta antistante la sua chiesa. E’ un atto di culto pubblico, aperto alle preghiere più che alla curiosità dei fedeli. Le consorelle nel primo pomeriggio, dopo la recita del rosario, hanno lavato e idratato il simulacro, preparandolo per la prima uscita pubblica, sia pure ancora ufficiosa. Subito dopo ha avuto inizio la vestizione: camiciotto, corpetto, mantello, abiti in raso e in velluto, in mano la palma del martirio. Mancano solamente gli ori, che il santo indosserà stamattina, intorno a mezzogiorno, quando il presidente dell’arciconfraternita, Andrea Loi, e il terzo guardiano, Efisio Corona, sugli abiti sistemeranno preziose decorazioni, ex voto, e un’artistica catena con croce in oro giallo - “le Pendantif” - dono della regina Maria Teresa d’Austria. Nel pomeriggio ci sarà il pontificale celebrato dal vescovo ausiliare, monsignor Mosè Marcia (informazioni sulla festa di sant’Efisio e i suoi eventi collaterali si possono avere telefonando al numero verde 800 88 11 88). Anche l’Alternos Lino Bistrussu vive la sua intensa vigilia. Non si perde una liturgia religiosa. Ieri l’altro staffetta ufficiale con un emozionato Edoardo Tocco, che non riesce a staccarsi dalla sua Stampace: “Il mio primo campo di calcio - dice l’ormai ex rappresentante della municipalità - è stata la piazzetta, con la porta nell’ingresso della chiesa”. Ieri Bistrussu ha provato per la terza e ultima volta, nella sartoria Zedda del Corso Vittorio Emanuele, il suo frac. Ha deciso di indossarlo nella chiesetta di San Giovanni. “La mia famiglia - dice - è legata all’arciconfraternita della Solitudine, alla quale erano affiliate mia madre, due sorelle, i cognati facevano parte del gruppo cantori, diversi amici sono confratelli”. Subito dopo la vestizione, corsa in Comune dove il sindaco gli metterà al collo il “Toson d’oro” e leggerà l’investitura ufficiale a rappresentare la municipalità cagliaritana nella processione votiva del primo maggio. Come altri suoi predecessori, anche Bistrussu ha in serbo una sorpresa durante la processione. In questi giorni ha anche colmato, con l’aiuto dei vigili a cavallo, soprattutto del mitico “Beppe”, il gap equestre accumulato in trent’anni di lontananza dal Campo “generale Rossi”. Emozione in quantità per il rappresentante 2008 della municipalità e tuffo nei ricordi. “Da bambino, mio padre, dipendente della ditta Enrico Pernis, il quattro maggio ci portava nella tenuta del suo principale, a Giorgino, per una scampagnata in attesa del rientro del santo. Da allora - dice Bistrussu - la processione di sant’Efisio è diventata non solo una tradizione, ma un vero rito individuale religioso».Mario Girau