Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«Certi personaggi vadano via» Scoppia la guerra della Fiera

Fonte: L'Unione Sarda
28 maggio 2013

I consiglieri in quota alla Regione accusano: scarsa trasparenza
 

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Dal consiglio di amministrazione al consiglio di gestione. E ritorno. Nell'ultimo anno la Fiera ha cambiato due volte statuto e organi lasciando ogni volta che passassero mesi prima degli avvicendamenti. In questi periodi, secondo i rappresentanti della Regione nel consiglio di gestione, sarebbero state prese decisioni «discutibili che hanno creato danni all'azienda».
Da qui le accuse di «scarsa trasparenza», di «anarchia». Non tanto, secondo gli accusatori, nella torre di viale Diaz quando nell'antico palazzo del largo Carlo Felice dove ha sede la Camera di commercio, ente controllante dell'azienda speciale. «La Camera di Commercio come suo solito continua ad operare a suo piacimento senza tenere in debita considerazione la Regione, socio dell'azienda nonché proprietaria dell'area e dei fabbricati su cui insiste la Fiera», attacca Stefano Figus, componente del consiglio di gestione in rappresentanza della Regione. Che annuncia una segnalazione «al Consiglio regionale perché cessino i soprusi e se si cambiano certi personaggi inadeguati». Solo allora, attacca, «si potrebbe pensare anche ad un rilancio della Fiera adeguandola alle nuove esigenze del mercato».
Un attacco ai vertici della Camera da parte di un rappresentante della Regione può avere un significato chiaro. Anche perché né in viale Trento né in via Roma nessuno, finora, ha preso le distanze.
IL “CASUS BELLI” A far scattare la reazione di Figus è stata la notizia che l'organismo di cui faceva parte non esiste più: cancellato il 21 febbraio scorso con una delibera della Giunta camerale che ha modificato lo statuto «in conformità alla richiesta dello Sviluppo economico» e sostituito dal consiglio di amministrazione, che nel 2012 era stato a sua volta sostituito dal consiglio di gestione. Né Figus né gli altri consiglieri ne sapevano nulla perché, sostiene il consigliere, «non siamo stati informati». Il rappresentante della Regione ha appreso le novità dopo aver chiesto, il 18 maggio scorso, la convocazione del consiglio ed aver ricevuto una lettera di risposta del presidente Ignazio Schirru che gli comunicava non solo la cancellazione dell'organo di gestione ma anche la scadenza, nella prima decade di aprile, della prorogatio di 45 giorni prevista dalle norme. Nella stessa lettera Schirru informa il consigliere dell'avvio delle procedure per la nomina dei componenti del nuovo Cda.
TRE MESI DI RITARDO Procedure di cui si è appreso solo ieri, a tre mesi dalla modifica statutaria e poco dopo la protesta dei consiglieri, quando la Camera di commercio ha diffuso un comunicato in cui afferma che «già nelle scorse settimane, alla luce delle indicazioni fornite dal ministero dello Sviluppo economico, ha avviato il rinnovo degli organi dell'Azienda speciale “Fiera Internazionale della Sardegna”. A tal fine», prosegue la nota, «è stato chiesto al Consiglio regionale, con una nota del 15 maggio 2013, di esprimersi sulla eventuale conferma delle designazioni di competenza regionale a suo tempo pervenute».
I SOSPETTI Per Figus ciò che si sta verificando oggi «replica ciò che accadde nel 2012 quando la Camera di commercio procedette alla prima modifica statutaria creando il consiglio di gestione in luogo del vecchio Cda. Anche allora Figus contestò sostenendo che si lasciò per diversi mesi l'Ente senza un organismo deputato ad amministrarlo, «con il solo presidente Schirru o chi per lui a prendere decisioni autonome, senza averne l'autorità».
Insomma, implicitamente, Figus sostiene che ci sia un interesse a lasciare la Fiera senza organi per far sì che qualcuno prenda decisioni senza il fastidio di doverne discutere con un consiglio.
Fabio Manca