Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Tagli Irap, meno soldi ai Comuni

Fonte: L'Unione Sarda
24 maggio 2013


Allarme dell'Anci alla Regione: rivedere i criteri di ripartizione dei fondi, subito un incontro
 

A rischio le risorse per le povertà, penalizzati i piccoli paesi
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Il taglio dell'Irap fa bene alle imprese ma lascia vuote le casse dei piccoli Comuni per la lotta alla povertà. Dopo il plauso che si è levato dal mondo economico per l'intesa raggiunta in Sardegna sullo sconto del 70% dell'imposta regionale sulle attività produttive, ecco che giunge, inaspettata, la contestazione dell'Anci Sardegna a nome delle amministrazioni penalizzate nella suddivisione delle risorse da impiegare sul fronte sociale (in primis contro disoccupazione e spopolamento). Infatti in assenza del Fondo per le povertà estreme, i Comuni sardi saranno costretti a utilizzare il risparmio ottenuto dall'Irap per risolvere situazioni di bisogno.
«Ed è proprio questo che contestiamo - spiega il direttore regionale dell'Anci Umberto Oppus - non va bene agganciare la riduzione dell'imposta al finanziamento delle povertà, perché in questo modo si penalizzano proprio i piccoli Comuni, 314 sotto i 5mila abitanti, che pagando Irap bassissime si ritroverebbero con una quota irrisoria per queste emergenze». Da qui la richiesta, contenuta nella lettera inviata ai presidenti di Regione e Consiglio, di rivedere la situazione tenendo conto dei vecchi parametri (popolazione, disoccupazione e quota uguale per tutti) per riequilibrare le risorse fra tutti i Comuni a sostegno delle azioni di contrasto al disagio sociale.
L'ALLARME Nel mirino dell'Anci c'è la norma della Finanziaria 2013, in discussione in Consiglio regionale, che ha ridotto del 70% l'Irap per le imprese e gli enti locali, prevedendo un risparmio di circa 200 milioni. Una boccata d'ossigeno per le aziende che quell'imposta la pagano sul valore aggiunto dell'attività e non sugli utili, con conseguente aggravio del costo del lavoro. È con quest'obiettivo che la Regione ha contemplato il taglio dell'Irap. «Noi abbiamo pensato alla bontà complessiva della misura - spiega l'assessore regionale alla Programmazione Alessandra Zedda - e abbiamo detto che parte dell'Irap si sarebbe potuta destinare alla povertà e ai cantieri comunali a sostegno dei disoccupati. Ora però i Comuni ci stanno facendo notare che le risorse per molti saranno esigue e ci chiedono di intervenire: ne discuteremo tenendo però presente che non abbiamo intaccato il Fondo unico, da 580 milioni, di cui gli enti locali potranno disporre in base alle loro priorità».
I PENALIZZATI Incrociando i dati 2012 sui trasferimenti per le povertà e l'Irap, all'Anci risulta «una forte sperequazione tra i grandi e i piccoli Comuni, fortemente penalizzati se la norma venisse applicata». Qualche esempio: Nurri, paese del Sarcidano di 2300 anime, nel 2012 ha sborsato per l'Irap 35.914,35 euro a fronte di 52.992 euro ricevuti per le povertà. «Nel 2013 - sottolinea l'Anci - il Comune di Nurri avrebbe un risparmio di circa 25mila euro, perdendo in automatico circa 27mila euro sul fronte di contrasto alle povertà». Villa Sant'Antonio (Marmilla, 400 abitanti) invece, avrebbe un risparmio Irap di 6.300 euro, con perdita automatica di 26mila euro per le povertà. Altri Comuni, come Sant'Andrea Frius, avrebbero perdite per oltre 27mila euro. Troppe, secondo l'Anci.
Carla Raggio