Rassegna Stampa

Sardegna Quotidiano

Le carte della stangata un ricorso, poche speranze

Fonte: Sardegna Quotidiano
7 maggio 2013

TUVIXEDDU

 IL LODO Ecco il contenuto del lodo che ha stabilito l’indennizzo da quasi 80 milioni in favore di Coimpresa. Impugnazione certa ma gli uffici della Regione hanno pochi appigli per vincere

di Marcello Zasso

Il conto da pagare è salato. E pochi sono i margini di sconto. La Regione presenterà ricorso contro la stima dei danni da 77.827.800 euro da versare a Coimpresa. Ma le possibilità sono risicate, considerato che contro la decisione del collegio non si potranno impugnare gli aspetti legali presi in esame dagli arbitri, ma solo quelli formali. Fin da subito la Regione aveva contestato la competenza di giurisdizione del lodo. Il collegio è composto da un presidente e due arbitri e la decisione è stata presa a maggioranza, perché secondo l’arbitro che il Tribunale ha nominato per conto della Regione la stima sarebbe di 3 milioni e 650mila euro, riferita solo al 10,4% dell’intero progetto. Mentre il collegio ha ipotizzato la conclusione di tutte le opere e la vendita di tutti gli appartamenti. Per ogni giorno in cui le ruspe sono rimaste ferme è stato stabilito dal consulente tecnico - e confermato dal collegio - che la Regione dovrà pagare 38.900 euro, mentre Nuove Iniziative Coimpresa aveva stimato 35.799 al dì. Nelle sessanta pagine compilate dal presidente Franco Bile e dagli arbitri Nicolò Lipari e Giovanni Olla (che ne ha allegato altre 65 per spiegare il suo dissenso) viene sposata l’analisi fatta dal consulente tecnico d’ufficio, la Deloitte Financial Advisory Services spa. Una consulenza che è stata duramente contestata dalla Regione e che dopo alcuni esposti anonimi ha solleticato l’interesse della Procura. E l’eventuale presenza di irregolarità in questa fase potrebbe essere una delle possibilità che la Regione ha di schivare la mazzata. I primi passi il progetto di Tuvixeddu (parco archeologico e zona residenziale) li ha mossi nell’87 negli uffici del Comune di Cagliari, dopo varie modifiche nel ‘99 è arrivata l’autoriz - zazione paesaggistica e nel 2000 la firma dell’accordo di programma tra Coimpresa, Comune, Regione (inizialmente non prevista) e alcuni proprietari di terreni comrpesi nell’area (Rosanna e Pierfranca Sotgiu, Edilstrutture sas e Anna Maria Mulas). Cominciò la fase di progettazione e nel febbraio 2006 Coimpresa partì con le opere di urbanizzazione primaria. Ma poi arrivò il cambio della guardia alla Regione e la Giunta Soru cercò di opporsi al nuovo quartiere. Il primo atto è un decreto del 9 agosto 2006 e da quella data partono le stime dei danni subiti da Coimpresa. ECCO LA STIMA DEI DANNI Per una migliore analisi l’arco di tempo è stato diviso in tre periodi: il primo - secondo Deloitte e arbitrato - va dal 9 agosto 2006 al 4 dicembre 2008 (la scadenza dell’ultima sospensione disposta dai provvedimenti della Giunta Soru); il secondo dal 5 dicembre 2008 al 31 dicembre 2011 (a questa data si riferiscono le valutazioni del consulente per la stima generale sull’intero progetto) e il terzo periodo va dal primo gennaio 2012 in poi. Il consulente ha immaginato due scenari (entrambi comprendono la fine di tutti i lavori e la vendita di tutti gli immobili): uno “ideale ” che si riferisce alla fine del 2013 e uno “realistico” che, alla luce delle varie sospensioni, ipotizza la fine per il 2020. Sono state analizzate le entrate (337.219.000 ideali e 345.882.00 realistiche), i costi (136 e 113 milioni) e gli utili (148 milioni ideali, e 72,9 reali). Tra lavori finiti e case vendute entro il 2013 e lo stesso traguardo a fine 2020 la differenza è di 76,7 milioni, che vengono considerati il danno teorico complessivo. La cifra è stata divisa poi per i 1.971 giorni tra il 9 agosto 2006 e il 31 dicembre 2011 per ottenere la stima giornaliera dei danni di 38.900 euro. Il primo periodo (847 giorni fino al 4 dicembre 2008) verrebbe così a costare alla Regione 33.015.000 euro. Il secondo è quello più complicato, perchè agli atti ritenuti illegittimi della Regione che hanno caratterizzato il primo, si sono aggiunti atti provvedimenti arrivati dal ministero, dal Comune e dalla Regione. Nell’elaborata analisi delle eventuali colpe della Regione rispetto agli atti ministeriali il consulente ha ipotizzato la totale responsabilità della Regione (con una stima di 43.679.000 euro di danni) e una divisione di colpe col Ministero (con 21.835.000) arrivando a quantificare la responsabilità della Regione per i danni causati dai ritardi per il 62% della cifra massima: 27.294.000 per il secondo periodo. Diversa la conclusione del collegio arbitrale che attribuisce tutte le colpe alla Regione e, seguendo i parametri del primo periodo (38.900 euro al giorno) conta i 1.121 giorni del secondo periodo in esame (fino alla fine del 2011) e conclude con una richiesta di 43.606.900. Il primo febbraio 2012 l’assessorato agli Enti locali nega l’autorizzazione paesaggistica a Coimpresa e si chiude la fase di ritardo imputato alla Regione: per gennaio la richiesta è di 1.205.900. Che sommata a quelle per gli altri due periodi porta al totale di 77.827.800 euro.