I legali della Regione studiano le carte. Possibile un intervento della Corte dei conti
Lodo, tre mesi per il ricorso: ma chi rimborserà Cualbu?
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Com'era ampiamente prevedibile il lodo arbitrale su Tuvixeddu è diventato immediatamente terreno di scontro politico, con il furioso botta e risposta tra il governatore Ugo Cappellacci e il suo predecessore Renato Soru.
Ma la querelle sulle responsabilità interessa poco, anzi nulla, l'ufficio legale della Regione, che in queste ore si sta concentrando sulla strategia da seguire per impugnare immediatamente la decisione dei tre arbitri che hanno riconosciuto all'imprenditore Gualtiero Cualbu un risarcimento da 77 milioni di euro per i danni subiti dal 2006 al 2010, quando i cantieri edili avviati dalla sua Coimpresa srl sul colle furono bloccati a causa dell'imposizione dei nuovi vincoli da parte della giunta Soru.
LE PROSSIME TAPPE Cosa accadrà adesso? I passaggi formali sono parecchi. Per rendere esecutivo il lodo l'imprenditore cagliaritano, uscito vincitore dalla contesa, dovrà depositarlo nella cancelleria del Tribunale di Roma, dove è stato emesso. Al giudice spetterà accertarne la regolarità formale e renderlo esecutivo con un apposito decreto. Da quel momento dunque Cualbu potrà reclamare i suoi 77 milioni. A quel punto la Regione avrà trenta giorni di tempo per chiedere al Tribunale collegiale la sospensione dell'esecutorietà. Mentre per l'impugnazione del lodo, da proporre davanti alla Corte d'Appello sempre di Roma, i legali dell'amministrazione avranno 90 giorni di tempo dal momento della notifica formale (cosa che non è ancora avvenuta, visto che il lodo è stato solamente anticipato via mail). Quest'ultima è la vera partita, quella attraverso cui gli avvocati dell'ente sperano di ribaltare il verdetto emesso dal collegio arbitrale. E stavolta è davvero vietato sbagliare. Per questo la task force legale sarà rinforzata e secondo indiscrezioni ne potrebbe far parte anche Federico Sorrentino, il professore di diritto costituzionale alla Sapienza di Roma che aveva già firmato un parere allegato agli arbitri prima della loro pronuncia. Un aiuto potrebbe arrivare inoltre dalla posizione presa dall'ex magistrato Gianni Olla - l'arbitro della Regione nominato nel 2010 dal presidente del Tribunale dopo che l'ente si rifiutò di farlo - che a quanto pare era in disaccordo con gli altri due colleghi tanto da aver fatto allegare una lunga relazione di minoranza in cui si contestano le conclusioni del lodo.
CORTE DEI CONTI Altro capitolo riguarda l'eventuale intervento della Corte dei Conti, che potrebbe essere chiamata a pronunciarsi sulla vicenda nel caso, esaurito l'iter, la Regione fosse chiamata a tirare fuori i 77 milioni o qualunque altra cifra. Cappellacci, nelle sue prime dichiarazioni, ha già annunciato che invierà gli atti ai giudici contabili, in quanto atto dovuto. A questi ultimi spetterebbe valutare se il comportamento degli amministratori regionali coinvolti abbia causato un danno alle casse pubbliche: non serve che ci siano comportamenti dolosi, basta anche la colpa. E nel caso gli accertamenti potrebbero riguardare anche i dirigenti degli uffici che si sono occupati della vicenda. Senza però dimenticare che esiste una sentenza del Consiglio di Stato che dichiara l'estensione dei vincoli a Tuvixeddu legittima.
IL CASO RIPASCIMENTO Il caso appare dunque non analogo a quello, giusto per citare uno degli esempi più clamorosi, del ripascimento del Poetto, per il quale la Corte dei Conti ha condannato - tra gli altri - l'ex presidente della Provincia di Cagliari Sandro Balletto e l'allora assessore provinciale ai Lavori pubblici Renzo Zirone a risarcire quasi tre milioni di euro per il danneggiamento dell'arenile. E ciò nonostante nel parallelo processo penale. dopo una condanna in primo grado, Balletto sia stato assolto in appello e definitivamente in Cassazione.