Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

A Monte Claro in 25 mila per Ethnikà tra moussaka, cous cous e cannonau

Fonte: L'Unione Sarda
3 maggio 2013


LA FESTA. L'invasione allegra e pacifica dei nuovi sardi provenienti da tutto il mondo
 

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Il giallo del drago cinese danzante, i marroni della Savana coi tamburi del Kenya, e ancora le tinte di verde, dorato e fucsia sugli abiti dei bambini indiani, e il caratteristico rosso-bianco-blu della Repubblica Dominicana. Un gruppo di senegalesi batte a ritmo sugli jambè di grandi e piccole dimensioni, mentre poco lontano risuonano le note allegre di una bachata e dello sirtaki. Un pentolone profuma di cous cous nord africano, da quello a fianco si serve la feijoada brasiliana, e poi i mojito di Cuba e il cannonau della Sardegna.
INCONTRO TRA I POPOLI Tutto in uno sguardo, in un solo minuto di ascolto: potere di “Ethnikà. Incontro tra i popoli, colori e suoni dal mondo”, la più vivace festa multiculturale della Sardegna in grado di riunire tutte le genti in un unico, grande abbraccio: quelle che nell'isola sono nate e cresciute e quelle che, per amore o più probabilmente per necessità, l'hanno raggiunta da ogni parallelo e meridiano del mondo. L'attesissima festa si è tenuta il primo maggio, per il settimo anno consecutivo, dal pomeriggio fino a poco dopo le 21, tra le aree collinari e le distese pianeggianti dell'ormai consueto Parco di Monte Claro. In testa all'organizzazione, come sempre, la Provincia di Cagliari con la collaborazione degli Enti locali per lo Spettacolo e di un'ottantina di espositori in rappresentanza di 94 associazioni di (o per) immigrati.
La speranza era che, dopo i 18 mila visitatori della scorsa edizione (alla prima edizione giunsero in appena duemila), quest'anno si arrivasse a contarne 20 mila: «Ma il successo è andato ben oltre le nostre aspettative - commenta entusiasta la presidente della Provincia Angela Quaquero - arrivando ad accogliere un pubblico di oltre 25 mila persone».
INVASIONE ALLEGRA E PACIFICA Un'invasione allegra e pacifica che, fuori dal parco, ha immobilizzato il traffico per tutto il pomeriggio. Anche le associazioni presenti sono aumentate (legate alla cooperazione internazionale, al volontariato, ma anche sigle sindacali), e persino le nazioni rappresentate all'incontro: 93, specchio delle altrettante comunità presenti nell'isola. A cosa si deve tanto successo? «A diversi aspetti concatenati», prosegue la Quaquero: «È una festa per giovani e per famiglie, si può passeggiare, rilassarsi al parco, stare tra gli stand, acquistare prodotti, gustare cibi etnici, e assistere a dei begli spettacoli di musiche e danze. Inoltre non entra in concorrenza con la sfilata di Sant'Efisio, anzi, diventa complementare». E poi c'è dietro una macchina organizzativa la cui parola d'ordine è perlopiù volontariato: «Così per la presentatrice Stefania De Michele, giornalista e scrittrice, così per gli Angeli di Sardegna, per il collettivo di studenti Liceo Scientifico Pacinotti, Attivamente, e per tanti altri».
MOLTI CINESI Tra il pubblico anche numerosi giovani con gli occhi a mandorla o la pelle scura che, pur non essendo riconosciuti ancora dallo Stato come cittadini italiani, tra i banchi delle nostre scuole studiano, dicono eja per affermare e chissà, tra qualche anno, costruiranno il proprio futuro: «Fanno parte dei circa 12 mila immigrati presenti in tutto il territorio provinciale - ha concluso la presidente - corrispondenti a un terzo dell'intera popolazione straniera in questa terra così accogliente». Lo ha dimostrato Ethnikà, con le voci, i suoni e i colori che si spargono sul colle. E che si riuniscono, infine, tra le note dell'ormai tradizionale sigla “L'ombelico del mondo”.
Michela Seu