Rassegna Stampa

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Palazzi a Tuvixeddu, Pd in pressing: "Il Comune riprenda la pratica"

Fonte: web cagliaripad.it
3 maggio 2013

 2 Maggio 2013 ore 21:13
 

Il Partito Democratico con un’interrogazione all’assessore Frau chiede di individuare le zone sottoposte a “tutela integrale”
Andrea Deidda
 

Il Comune porti avanti la pratica Tuvixeddu. Il Partito Democratico con un’interrogazione all’assessore Frau chiede di individuare le zone sottoposte a “tutela integrale”.

A Tuvixeddu dopo l’ultima sentenza del Tar dello scorso gennaio, che ha sancito nuovamente la tutela del colle, ufficialmente non è accaduto più nulla. L’apertura del parco archeologico è slittata e prima che il Piano urbanistico comunale venga adeguato a quello paesaggistico regionale serve un passo in avanti da parte di Comune e Regione. Che pare non ci sia stato: “Ad oggi non risulta ancora avviata la procedura d'intesa con la Regione e con il Mibac (Ministero per i beni culturali) per l'individuazione delle aree e delle fasce di tutela integrale e condizionata”. Lo scrive il capogruppo del Pd in Consiglio comunale, Davide Carta, in un’interrogazione diretta all’assessore all’Urbanistica Paolo Frau, depositata nei giorni scorsi.

Carta si riferisce alla procedura di copianificazione: “è necessario procedere all’individuazione delle aree all'interno delle quali è prevista ‘una zona di tutela integrale dove non è consentito alcun intervento di modificazione dello stato dei luoghi e una fascia di tutela condizionata’”. I colli di Tuvixeddu e Tuvumannu infatti secondo il Ppr appartengono alle “aree caratterizzate da preesistenze con valenza storico culturale” e fino all'adeguamento del Puc al Ppr l’articolo 49 di quest’ultimo pone dei precisi limiti. Ora si attende l’accordo tra Regione e Comune, come richiesto dalla sentenza del Consiglio di Stato del 3 marzo 2011 che aveva rinviato la “regolamentazione definitiva” a un accordo tra i due enti locali. Solo dopo aver definito questo aspetto potrà essere portato avanti l’adeguamento del Puc al Ppr. “Vista la valenza paesaggistica, archeologica e naturalistica del sito chiediamo - conclude - quali azioni sono state attivate da questa amministrazione”.

In sintesi l’adeguamento del Puc al Ppr cancellerebbe parte delle centinaia di migliaia di metri cubi dell’intervento edilizio previsto dall’accordo di programma del 2000, anche se soltanto la copianificazione stabilirà dove costruire e quanto. Su tutto però pesa l’incognita del piano paesaggistico, al momento in fase di revisione: se i vincoli venissero alleggeriti lo scenario potrebbe ulteriormente cambiare.