Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

La forza dei giovani sul podio: «Verdi sempre nella mia vita»

Fonte: L'Unione Sarda
30 aprile 2013


Parla il direttore d'orchestra milanese al debutto giovedì a Cagliari con “Otello”

Giampaolo Bisanti, il fascino di Jago e i Pink Floyd

Per Giampaolo Bisanti, 40 anni, milanese, da giovedì sul podio del Lirico di Cagliari per dirigere l'Orchestra del Teatro nell' Otello verdiano con la regia di Nekrosius, la musica è un amore di famiglia. «Sono il primo di undici figli. È stato mio padre, che aveva una bellissima voce da tenore, a trasmetterci la passione per l'opera e la classica», racconta il giovane direttore durante una pausa nelle prove. «Verdi è entrato nella mia vita fin da quando ero piccolo. Otello è tra le mie opere preferite, proiettata verso il pre-Verismo. Il discorso è molto simile a quello wagneriano, dove non c'è la forma chiusa vera e propria, ma esiste una dimensione spazio-temporale lineare», prosegue il maestro: «Ho iniziato molto presto a dirigere le sue opere, per cui nel corso degli anni ho potuto maturare un'interpretazione che restituisce alla partitura la freschezza del pensiero di Verdi».
Otello, Desdemona, Jago: quale figura la seduce maggiormente?
«Otello è il personaggio centrale, quello più poliedrico della storia, caratterizzato da diversi valori psicologici. Personalmente però considero molto interessante la figura di Jago».
Interiorità, disciplina, estro, regola: da cosa si sente più attratto nel dirigere?
«Disciplina, ferrea preparazione e un modus operandi che rispetti tutti coloro con i quali si lavora. Il direttore deve essere il collante di tante dimensioni e avere rispetto assoluto per ciò che il compositore voleva».
Alcuni suoi colleghi paragonano la direzione d'orchestra a una droga: non ne possono fare a meno.
«È così anche per me. Da ragazzino pensavo che volevo essere un direttore e non fare il direttore. Dirigere è una vocazione, un'arte».
Da qualche anno una schiera di giovanissimi specialisti del podio domina le scene. Per Daniele Gatti i direttori-ragazzini sono un rischio: come la pensa?
«Mi ritengo un promotore e un ammiratore del talento altrui. Se c'è talento, c'è talento e basta, indipendentemente dall'età. La disciplina della direzione d'orchestra, contrariamente a quella del pianista, del violinista, del clarinettista, dove c'è un rapporto di parità con lo strumento, è però diversa, proprio perché ti devi rapportare con tante persone. Non c'è solo la tua bacchetta, ma un organismo da far suonare, per questo è importante fare tanta gavetta».
Cosa possono fare direttori e musicisti per avvicinare i ragazzi alla classica?
«Da noi il teatro viene spesso percepito come un luogo polveroso, un posto dove ci si annoia. A Budapest, Boston e in tante altre città europee e non, le cose vanno diversamente perché dietro c'è una seria preparazione che inizia dalla scuola, dove anche attraverso il gioco ti insegnano cos'è un'opera lirica».
Oltre alla musica classica che altri generi ama?
«Negli anni Ottanta ascoltavo Pink Floyd, Led Zeppelin, Rolling Stones. Abbraccio tutto ciò che è bello e comunica un linguaggio».
Carlo Argiolas

 


Dal 2 al 10 maggio
Messinscena
nel segno
di Nekrosius
Giovedì alle 20,30 si alza il sipario sulla Stagione lirica e di balletto del Teatro Lirico di Cagliari. L'inaugurazione è un omaggio, per il bicentenario della nascita, a Giuseppe Verdi: “Otello”, dramma lirico in quattro atti, su libretto di Arrigo Boito, dalla tragedia di Shakespeare, va in scena per sei rappresentazioni, dal 2 al 10 maggio, per il Festival di Sant'Efisio. L'ultima rappresentazione dell'opera al Lirico di Cagliari risale al 2003.
Lo spettacolo inaugurale, un allestimento dello scorso gennaio della Fondazione lirico sinfonica Petruzzelli e Teatri di Bari, conta sulla regia di Eimuntas Nekrosius, geniale artista lituano, che ritorna a Cagliari dopo l'allestimento di “La leggenda della città invisibile di Kitez e della fanciulla Fevronija” di Nikolaj Rimskij-Korsakov che inaugurò la Stagione del 2008, delle scene di Marius Nekrosius, dei costumi di Nadezda Gultiajeva e delle luci di Audrius Jankauskas. Una messinscena minimale e di atmosfera voluta dal regista «per non disturbare, né sovrastare la potenza della musica».
La direzione musicale è affidata a Giampaolo Bisanti, giovane artista milanese tra i migliori interpreti del grande repertorio musicale, che debutta a Cagliari dirigendo l'Orchestra e il Coro del Lirico e il Coro di voci bianche del Conservatorio di Cagliari. Il maestro del coro è Marco Faelli, il maestro del coro di voci bianche è Enrico Di Maira.
Protagonisti dell'opera sono giovani ed affermati cantanti che si alternano nelle recite: Kristian Benedikt (2, 8, 10)/Francesco Anile (3, 7, 9) per Otello; Cinzia Forte (2, 8, 10)/Serena Daolio (3, 7, 9) per Desdemona; Paolo Gavanelli (2, 8, 10)/Marco di Felice (3, 7, 9) per Jago; Giovanna Lanza (Emilia); Cristiano Cremonini (Cassio); Mirko Guadagnini (Roderigo); Ziyan Atfeh (Lodovico); Francesco Cardinale (Montano); Alessandro Perucca (un araldo). La biglietteria ed il Box office sono aperti dal lunedì al venerdì, dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 20, il sabato dalle 10 alle 13. Rimangono chiusi nei giorni festivi.