Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

A caccia dell'identità tra verità e finzione: Peer Gynt sarà la guida

Fonte: L'Unione Sarda
30 aprile 2013


A Cagliari dal 3 maggio il Festival della Filosofia


Il drammaturgo americano Rolf Fjelde, studioso di Henrick Ibsen, definì il “Peer Gynt” come «un metaforico viaggio attraverso l'io, una ricognizione nella natura umana, una discesa dell'uomo nella propria anima». Ed è proprio ciò che ci promette il secondo Festival della Filosofia su “L'avventura dell'essere sé. Identità, verità e finzione” che si tiene al Massimo di Cagliari dal 3 al 6 maggio, intelligente figlio della collaborazione tra il Teatro Stabile della Sardegna e la Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Cagliari.
Quante identità abbiamo rubato e quante non scelte abbiamo vissuto proprio come Peer? Domanda piuttosto imbarazzante. La scoperta non può che avvenire attraverso i dialoghi filosofici, tutti imbastiti sui molteplici e impervi temi che il capolavoro di Ibsen offre, senza però dimenticare l'appuntamento con lo spettacolo teatrale, complementare alle conversazioni. Al termine va in scena “Peer: storie di un ladro di storie”, per la regia di Guido De Monticelli che del Teatro Stabile è il direttore artistico.
Si comincia con un viaggio, come in ogni rispettabile avventura, perché il contadino Peer non può che appartenere “alla stirpe degli Ulissidi”. Alle 17,30 di venerdì 3 maggio sul palco ci saranno Alessandro Bergonzoni, «il più filosofico dei comici, e il più errante e libertino dei matematici, Giulio Giorello». Il pubblico potrà fare la sua parte.
I dialoghi, inframmezzati da pause gyntiane, proseguiranno sabato mattina con “Fatti e Finzioni”, estremo distillato del Peer-pensiero. Alle 11 Maurizio Ferraris, granitico difensore dei fatti e dei patti in un mondo che si affida alle interpretazioni, battaglierà con il filosofo Achille Varzi, teorico del berkleyano esse est percipi ovvero del noi vediamo ciò che crediamo sia. Al pomeriggio (alle 17,30) sarà un filosofo cagliaritano a fare gli onori di casa: Remo Bodei discuterà con il collega sassarese Antonio Delogu su “Verità e poesia”.
Avere il “Peer Gynt” come bussola può riservare più di una sorpresa. Di certo, più di un dubbio. Come quello al quale cercheranno di dare risposte domenica mattina alle 11 i filosofi Pier Luigi Lecis, presidente del corso di laurea di Filosofia dell'Università di Cagliari, e la collega Roberta De Monticelli, docente della Filosofia della persona all'Università Vita Salute San Raffaele, motori del Festival. “Chi vorrà salvarsi perderà l'anima?”.
I due filosofi si sono fatti sedurre dal tema centrale del “Peer Gynt”, ovvero dell'anima che si sfoglia come una cipolla senza mai arrivare a un nocciolo duro. Chi l'ha trovata e forse persa di nuovo nel pomeriggio (alle 16) potrà idealmente chiedere aiuto al professor Begriffenfeld (campo di concetti), il direttore del manicomio dove Peer viene incoronato “Imperatore dell'Io”. A illuminarci in sentieri così difficili del “Sé e identità tra corpo e mente: il caso della schizofrenia” saranno Vittorio Gallese, lo scopritore dei neuroni specchio (quelli delle nostre emozioni), e il neurologo Filippo Maria Ferro, grande esperto dell'adolescenza, stagione nella quale Peer si ferma a lungo.
Lunedì 6 maggio ultimo appuntamento con “La Norvegia, la Sardegna e l'altra metà del cielo”. Il Festival si apre alle 11 ai due orizzonti estremi in cui saga, mito e tradizioni musicali sono i fili attraverso i quali Duilio Caocci, docente di Letteratura italiana e sarda, guiderà il pubblico insieme all'etnomusicologo Ignazio Macchiarella. Il viaggio in compagnia di Peer si chiuderà al pomeriggio alle 17 con le voci femminili della scrittrice Michela Murgia e della direttrice dell'Ifold di Cagliari Maria Giovanna Piano. L'invito è a “Rifare il giro: il discorso dell'altra”. Una proposta di ragionevolezza, merce preziosa e rara. (c.p.)