Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«60 milioni per la città»

Fonte: L'Unione Sarda
29 aprile 2013


Annuncio all'inaugurazione della Fiera. L'Imu scende al 4 per mille

Zedda: piano delle infrastrutture nel bilancio

I buoni propositi ci sono, ma la ricetta nessuno sembra ancora averla. Regione, Provincia e Comune sono d'accordo: bisogna fare qualcosa per salvare la Fiera. Le note dell'Inno d'Italia suonate dalla banda della Brigata Sassari fanno alzare e cantare la platea, ma poi è il momento difficile a riprendere il sopravvento.
LA LINEA DEL COMUNE Interviene Massimo Zedda, guarda oltre i cancelli di viale Diaz e prova a dare buone notizie ai cagliaritani: «L'Imu nel 2013 sarà al 4 per mille e non più al 4,5 come l'anno scorso». È l'annuncio ufficiale su una novità attesa. Poi: «Abbiamo chiesto al Governo di spostare la Tares al 2014, colpirà soprattutto negozi, locali commerciali e imprese». Punta anche l'indice contro il Patto di stabilità: «Nelle casse comunali ci sono 260 milioni di euro, ma non possiamo utilizzarli. Sono bloccati dai vincoli del Patto». Il sindaco fa soprattutto sapere che l'«amministrazione aprirà una concertazione con il tessuto economico locale per decidere come spendere 60 milioni di investimenti per le infrastrutture».
INAUGURAZIONE L'inaugurazione ufficiale della sessantacinquesima edizione della Fiera arriva all'indomani dell'esordio sottotono. Colpa del tempo, secondo qualcuno, ma anche il sole di ieri non sembra bastare per dare la spinta giusta. Nei piani alti prevale l'ottimismo e si spera almeno di confermare i 200 mila visitatori del 2012. Certo gli spazi vuoti tra un padiglione e l'altro gridano giustizia. «La Fiera non è il paradiso terrestre, rispecchia lo stato economico dell'Isola», sottolinea il direttore Benedetto Etzi. «Per affrontare la crisi abbiamo deciso, con gli espositori, di tenere fisso il target prezzi degli anni precedenti». Forse la mossa giusta sarebbe stata abbassarli. «Quest'anno non è stato possibile, servirebbe un intervento anche di altri enti. Vedremo se si potrà fare in futuro».
Dal Palazzo dei congressi arriva una novità: «Siamo alla stretta finale, tra poco la Fiera cambierà status», annuncia Vincenzo Mareddu, presidente della Sogaer. Diventerà una società di capitale, una s.p.a. a partecipazione mista, svestendo i panni ormai anacronistici di azienda speciale della Camera di Commercio.
STAGIONE DI CRISI Quattrocentocinquanta espositori, 50 in meno rispetto all'anno scorso, e 1200 aziende rappresentate. Grandi assenti le piccole e medie realtà commerciali. Nell'edizione 2012 l'area dedicata ai macchinari agricoli vestiva migliaia di metri quadri del piazzale, quest'anno non c'è. «Il settore agricolo risente della crisi più di tutti», ammette Etzi. Nell'Isola ogni giorno chiudono i battenti 27 imprese, l'artigianato è in caduta libera, il saldo in negativo da 5 anni, 3.200 attività commerciali sono rimaste schiacciate della crisi più nera. I settori del commercio e del turismo non se la passano meglio: nel 2012 son venute a mancare 928 realtà.
«SERVE UNA SVOLTA» La Fiera ha vissuto periodi migliori. «È necessaria una svolta», afferma il presidente Ignazio Schirru. «Spero in un'alleanza forte con la Camera di Commercio e la Regione per riconsegnare alla Sardegna una fiera internazionale che sia uno strumento strategico per lo sviluppo e la promozione del territorio e delle nostre imprese». Alessandra Zedda, assessore al Bilancio di viale Trento, conferma la disponibilità della Regione: «Noi ci siamo. Il momento è difficile ma non bisogna abbandonare la speranza». Anche dalla Provincia arrivano parole incoraggianti: «Sono convinto che un rilancio della Fiera sia possibile», dice Piero Comandini, assessore alle Attività Produttive. E punta ai Paesi della sponda sud del Mediterraneo: «Sono loro i mercati ideali per le nostre imprese».
Sara Marci