Rassegna Stampa

Sardegna Quotidiano

Neri e rossi in piazza, rischio scontri

Fonte: Sardegna Quotidiano
29 aprile 2013

Cortei

 

 Cagliari ha un rigurgito antifascista. Dopo dodici anni è stato il primo 25 aprile senza nostalgici del fascismo in piazza. La celebrazione dei caduti per la Repubblica sociale italiana è stata rinviata a domani, ma non passerà inosservata. «Alle 13 ci siamo dati appuntamento in piazza Gramsci per impedire che ancora una volta si tenga un raduno fascista nella nostra città», annuncia Mauro Aresu del coordinamento antifascista cagliaritano. L’appuntamento per la deposizione della corona di fiori da parte dei nostalgici, invece, è alle 18 e le forze dell’ordine avranno un bel lavoro da fare per evitare tensioni in via Sonnino. «Senza nessuna motivazione ci è stato negato il corteo, come l’anno scorso, e autorizzato solo il presidio. La nostra è una manifestazione autorizzata, perché è un diritto sancito dalla Costituzione - spiega Piergiorgio Angioni del comitato Continuità ideale- Unione combattenti Rsi - spetta alle istituzioni garantire l’ordine pubblico, come spetta alle istituzioni evitare che ci sia una spirale di violenza come negli anni Settanta». Ovviamente diversa la visione degli antifascisti. «Le istituzioni dovrebbero essere lungimiranti e non dare più autorizzazioni per manifestazioni fasciste - sostiene Aresu - non bisogna abbassare la guardia ed essere antifascisti 365 giorni all’anno per evitare che si arrivi al livello della Grecia dove aggressioni e accoltellamenti sono quasi all’ordine del giorno». Chi celebra i caduti della Repubblica sociale italiana, sostiene invece di subirle le aggressioni. «Ogni volta o ci lanciano pietre e bottiglie oppure insulti, e sono sempre le stesse conosciute persone, - aggiunge Angioni - poi dicono che siamo stati noi, ma sfido chiunque a dimostrarmi di essere stato insultato durante le nostre manifestazioni». Il clima è teso. Non è bastato evitare che il 25 aprile le braccia tese urlassero «A noi!» in via Sonnino, il presidio è stato spostato di tre giorni, ma gli antifascisti non vogliono mancare. «Il 28 aprile è anche il giorno in cui Mussolini fu appeso a testa in giù a piazzale Loreto - ricorda Mauro Aresu - ma non solo, è anche Sa Die de Sa Sardigna che celebra la cacciata dei piemontesi dalla Sardegna. Noi vorremmo che fosse la nostra Sa Die: la cacciata dei fascisti dalla città». Giovedì polizia e carabinieri hanno blindato il centro di Quartu per permettere ai nostalgici sfrattati da Cagliari di celebrare comunque il loro 25 aprile. Anche ieri polizia e carabinieri hanno presidiato piazza del Carmine dove si teneva un incontro di tutta la galassia di sigle nate dalle ceneri del fascismo e dell’Msi. E tutte aderiscono al presidio di domenica. «Ci saranno l’associazione nazionale famiglie, caduti e dispersi della Rsi, i partiti La Destra, Forza Nuova, CasaPound, Fiamma Tricolore e Fratelli d’Italia e le associazioni Riscossa Europea e Vico San Lucifero - spiega Piergiorgio Angioni del comitato Continuità ideale - ricordiamo che la nostra è una manifestazione autorizzata, perchè rispettiamo le regole e se qualcosa ci viene proibito, come è capitato per il 25 aprile, lo rispettiamo ». Di tutt’altro avviso il coordinamento antifascista cagliaritano. L’anno scorso, già dalla mattina, una costola del corteo per la Liberazione si fermò in piazza Gramsci per attendere la manifestazione di fronte al monumento ai caduti. Ma i nostalgici avevano l’autorizzazione e le forze dell’ordine con difficoltà e qualche scontro erano riuscite ad allontanare i contro-manifestanti. Per domenica i presupposti sono identici e gli antifascisti sperano che i motivi di ordine pubblico possano impedire la manifestazione dei neri. «La Prefettura prende una posizione politica concedendo ai fascisti lo spazio per ricordare una pagina buia della nostra storia, una pagina che, a causa di aggressioni razziste e omofobe, stenta ad essere voltata - si legge in un comunicato del coordinamento antifascista - il prefetto nel suo ruolo di difensore della legalità, chiudendo gli occhi di fronte al reale intento revisionista dei nostalgici, prende una posizione di difesa di quei crimini e di quelle pratiche». Il comunicato si conclude con l’invito a manifestare domenica alle 13: «Antifascisti 365 giorni all’anno. L’antifa - scismo non si delega: il 28 aprile tutte e tutti in piazza contro i fascisti». Marcello Zasso marcello. zasso@ ardegnaquotidiano. it