Rassegna Stampa

Sardegna Quotidiano

Alla ricerca dei luoghi e delle vicende di una città che ha tanto da raccontare

Fonte: Sardegna Quotidiano
23 aprile 2013

 LA MEMORIA STORICA

 

La Memoria, quella pubblica, e Cagliari. Rapporto conflittuale, contraddittorio. In una città che, per pigrizia o per noncuranza, ha avuto spesso la tendenza a dimenticare la sua Storia, le sue storie. Città che invece ha molto da raccontare, secoli di vicende, avvenimenti, fino al suo Novecento, carico di memoria, e di memorie. L’Istituto sardo per la Storia della Resistenza e dell’Autonomia (Issra) lancia un appello ai cittadini e alle istituzioni: creiamo “Un luogo della memoria per Cagliari”. L’iniziati - va, nell’ambito degli appuntamenti del Comitato “25 Aprile”, verrà presentata domani, alle 17.30, alla Società degli Operai (via XX Settembre, 80). Un incontro-dibattito a cui intervengono Luisa Maria Plaisant, Giuseppe Caboni, Walter Falgio, dell’Issra, e Chiara Fadda, studentessa di Unica 2.0. Saranno presenti la presidente della Provincia, Angela Quaquero, e il sindaco di Cagliari, Massimo Zedda. «Viviamo in un luogo, ma abitiamo in una memoria». Si apre con una citazione del premio Nobel Josè Saramago il documento stilato dai promotori dell’iniziativa e che domani avrà il suo battesimo. Cagliari ha già dimostrato di saper “abitare ” la sua memoria. Manifestazioni pubbliche, di identità collettiva, come Monumenti Aperti, per esempio, o la grande partecipazione, proprio in questi mesi, alla mostra sul settantesimo anniversario dei bombardamenti del ‘43, al Search, che ha visto i cittadini “regalare ” all’esposi - zione i propri oggetti, documenti, ricordi. «I cagliaritani meritano di avere un luogo della memoria», sottolinea Luisa Maria Plaisant, direttore dell’Is - sra. Museo, museo diffuso, percorso a cielo aperto, si vedrà. «C’è un’attenzio - ne verso questo tema che penso sia stata sottovalutata», continua la storica. Che aggiunge: «Bisogna vigilare sul nostro presente attraverso la memoria di ciò che è accaduto: la persecuzione delle idee, la dittatura, la guerra. Per trasmetterlo alle giovani generazioni ». «Cagliari è una città dove il dibattito sulla memoria pubblica è purtroppo scarso, ancora rinchiuso in cerchie ristrette di specialisti e cultori del “ri - cordo”», è scritto nell’appello che verrà lanciato domani. Un luogo della memoria, “un luogo dove riconoscerci”. E dove incontrare coloro che hanno vissuto e raccontato Cagliari: Gramsci, Lussu, i fratelli Pintor (di Giaime, raffinato scrittore e germanista, morto giovane in guerra nel ‘43, esiste solo una lapide nascosta dalle piante di cappero, alla fine di via Porcell), Silvio Mastio, antifascista, giovane mazziniano, Alziator. «Senza dimenticare la storia sociale della città: i ceti che l’hanno formata, la componente operaia, gli artigiani, gli imprenditori », sottolinea Walter Falgio, stuappuntamenti dioso dell’Issra. Costruire un luogo della memoria a Cagliari, progetto ambizioso. Per realizzarlo «bisogna parlare ai ventenni, con il loro linguaggio “multimediale ”, conciliando - e di questo le istituzioni si devono fare carico - innovazione, pertinenza scientifica e didattica», spiega ancora Falgio. Non mancano gli esempi eclatanti, «da osservare e, ovviamente, commisurare »: lo Yad Vashem di Gerusalemme, il Museo Ebraico di Berlino, La Casa della Memoria e della Storia di Roma. O “Den gamle by”, “La città vecchia”, di Aarhus, in Danimarca, uno dei più famosi musei “en plen air”. «A Cagliari - commenta in chiusura lo studioso dell’Issra - c’è già Castello».

Massimiliano Messina