Rassegna Stampa

Sardegna Quotidiano

Nessuna risposta, i vigili restano in borghese

Fonte: Sardegna Quotidiano
23 aprile 2013

In strada

 

Il servizio d’ordine durante la maratona di domenica l’hanno garantito, anche se con una pettorina catarifrangente per essere riconosciuti. La protesta dei vigili urbani, per il rifiuto da parte dell’amministrazione comunale di pagare il lavaggio delle loro uniformi non si ferma. Anche oggi, come ieri, durante i pattugliamenti delle strade cittadine, nessuna divisa ma semplici abiti civili. Nell’attesa che da palazzo Bacaredda arrivi una risposta. Non da un consigliere qualunque o da un assessore, ma dal primo cittadino. Il sindaco Massimo Zedda ha tra le mani la delega alla Polizia municipale, ed è perciò l’unico che può intervenire nel merito. I sindacati dei vigili, nel denunciare la situazione, sono tutti uniti (Cgil, Cisl, Uil e Dicapp-Sulpm): o il Comune rimette a correre il “gettone ” previsto per il lavaggio delle nostre divise, previsto da tanti anni, o la nostra azione di lotta e protesta sarà ancora più dura. In estrema sintesi, ecco servita un’ulteriore grana per l’attuale amministrazione comunale. I sindacalisti, anche nei giorni scorsi, hanno ricordato che esiste un accordo, firmato il 22 febbario di un anno fa, che era stato messo in discussione più volte dal Comune, con l’amministrazio - ne di palazzo Bacaredda che l’aveva anche dichiarato illegittimo e, di conseguenza, l’aveva disatteso. Tornando a oggi, le divise sporche restano dentro i cassetti di ogni vigile, che girano in strada perfettamente mimetizzati a qualunque cittadino. Dal Comune non è arrivato ancora nessuno sviluppo al riguardo, ma la speranza dei sindacalisti è riuscire a rientrare in possesso dei denari previsti per il lavaggio delle uniformi entro il primo maggio, quando dovranno prestare servizio per tante ore, prima e dopo il passaggio di Sant’Efisio sotto le finestre comunali di via Roma.

P. R.