Rassegna Stampa

Sardegna Quotidiano

Ponte- risparmio per la Regione Comune a lavoro

Fonte: Sardegna Quotidiano
22 aprile 2013

UFFICI CHIUSI

 

Dipendentemente dalla prospettiva si possono individuare istituzioni pelandrone oppure risparmiatrici certosine, e viceversa stakanoviste o estremamente attaccate al soldo. Ieri la Regione ha fatto sapere che gli uffici resteranno chiusi il prossimo venerdì 26 aprile, «fatti salvi i servizi pubblici essenziali». Con giovedì 25 rosso sul calendario, si è pensato quindi alla delizia del ponte lungo, perché i dipendenti regionali torneranno a lavoro il 29 aprile. A meno che qualcuno non abbia deciso di chiedere due giorni di ferie per il grande salto, fino al primo, altra giornata di festa, la festa del lavoro che srebbe quindi celebrata all’ennesima potenza. Se qualcuno è riuscito ad avere il permesso starà sette giorni lontano dall’ufficio e tornerà abbronzato. Ma la decisione che arriva dall’assessore degli Affari generali, personale e riforme della Regione, Mario Floris ha un fondamento lodevolissimo, ovvero «la riduzione dei costi degli apparati istituzionali e amministrativi e per il contenimento della spesa nel settore del pubblico impiego». Saranno giornate ovviamente pagate, sia chiaro, a non essere consumata sarà l’acqua e la corrente, quindi bolletta allegerita. Non c’è stata la stessa intuizione da parte del Comune di Cagliari che fa sapere continuerà a lavorare e terrà aperti tutti gli uffici. A Cagliari si sa, tra tante grane, meglio rinunciare alle vacanze facili e lavorare, tenendo vivi occhiaie e colori d’oltretomba. Tanto un giorno in meno di lavoro non cambia più di tanto alle bollette che arrivano a Palazzo Civico. «In questa fase economica, caratterizzata da una forte crisi - ha detto l’asses - sore Floris - la Giunta regionale, proseguendo nel suo impegno di limitazione della spesa, ha voluto adottare un intervento di razionalizzazione delle spese di funzionamento dell’ente, in considerazione soprattutto della scarsa affluenza dell’utenza nei cosiddetti “giorni ponte”». Ma anche per evitare ai cittadini «eventuali disguidi legati alla chiusura degli uffici. Si tratta di una misura dettata dal buon governo della cosa pubblica poiché coniuga efficacia ed economicità » . Vi.Sa.