Rassegna Stampa

Sardegna Quotidiano

Flop del registro delle unioni civili

Fonte: Sardegna Quotidiano
22 aprile 2013

 Comune

 

I NUMERI Solo cinque coppie in otto mesi hanno presentato la richiesta per il servizio La Piras: non c’è alcun costo

È moderno, permette di avere gli stessi benefici di chi ha detto “sì” in Chiesa o in Comune in merito al diritto alla casa e ai servizi sociali, ma finora non attrae. Il registro digitale delle Unioni di fatto e delle convivenze, otto mesi dopo la sua creazione, è stato utilizzato da appena cinque coppie. Numeri bassi, insomma, per un progetto che era tra i cavalli di battaglia della campagna elettorale del sindaco, e di molti tra i consiglieri che oggi siedono tra i banchi di palazzo Bacaredda. Un flop gratuito, è doveroso precisarlo: dalle casse dell’amministrazione comunale non è uscito un centesimo per imbastire il registro online. Sul quale può iscriversi qualunque coppia (anche quelle formate da due uomini o da due donne) dopo un anno di convivenza. E in caso di morte di uno dei due partner basta un click per cancellarsi, stesso discorso nell’eventualità di una separazione. Soprattutto, caso unico in tutta Italia, chi si iscrive rientra automaticamente nei bandi di gara per gli alloggi popolari. In ultimo, chi vuole può chiedere al Comune una copia cartacea dell’avvenuta iscrizione. Comunque, la procedura online è stata snobbata dai cagliaritani, che forse preferiscono una convivenza libera da qualunque vincolo, internet compreso. Il risultato decisamente basso non preoccupa Paola Piras, vicesindaco con la delega ai Servizi demografici: «Il registro non è nato per incentivare le iscrizioni, serve solo per i cittadini che convivono e che, liberamente, scelgono di iscriversi. Ricordo che il Comune non si può sostituire con una sua normativa alla legislazione nazionale », spiega la Piras, «la creazione del registro digitale delle unioni di fatto e delle convivenze era nel programma del sindaco, che aveva promesso la sua istituzione per dare risposte a chi avesse la necessità di iscriversi. Sono solo cinque coppie, ma non è certamente un problema, anzi, il concetto è che il Comune è riuscito a venire incontro a questi dieci cittadini». Ognuno di questi click è stato registrato e confermato, dopo tutte le verifiche del caso, dagli uffici comunali dell’Anagrafe: «Anche dal mio punto di vista è giusto dare risposte a chi chiede servizi, in casi come questo del registro non c’è stata nessuna spesa per l’amministrazione», prosegue la Piras, che sul futuro del registro online ha le idee chiare: «Non ci sarà nessuna variazione rispetto a come è adesso, va bene così e non necessita di modifiche. Fornisce tutte le risposte del caso e non ci ha creato nessun problema. Anche questo è un tassello importante del percorso che stiamo compiendo per la creazione della agenda digitale, utile e veloce per tutti quei casi dove è necessario il disbrigo o la risoluzione di numerose pratiche legate alla pubblica amministrazione». P. R.