Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Nuova casa per la Fondazione Nell'edificio ristrutturato opere di Nivola, Biasi e Sassu

Fonte: L'Unione Sarda
22 aprile 2013


VIA TORINO. Recuperato e restituito alla città il vecchio palazzo del Banco di Sardegna
 

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Un gioiello al centro di Cagliari, a due passi dal Bastione. Un edificio storico tornato al suo splendore grazie alla Fondazione Banco di Sardegna che ha deciso di recuperare uno stabile che da sempre ha rappresentato la presenza dell'istituto di credito sardo in città. E così, il vecchio stabile dove aveva sede il Banco di Sardegna, in via Torino, è stato acquisito per intero dalla Fondazione e ristrutturato per stabilirci la sede di rappresentanza, «ma soprattutto per creare un nuovo spazio che possa anche essere messo a disposizione della città per mostre, convegni e iniziative culturali», spiega Antonello Arru, nominato tre giorni fa alla guida del Banco di Sardegna, dopo dieci anni alla Fondazione. L'ultimo atto del vecchio incarico è stato proprio quello di convocare il comitato d'indirizzo della Fondazione nell'edificio appena ristrutturato, aprendolo per la prima volta al pubblico e restituendo così all'ente una sede degna del suo nome («eravamo relegati in alcune stanze nel palazzo di viale Bonaria», afferma).
 

LA RISTRUTTURAZIONE Oltrepassare l'ingresso dell'edificio appena ristrutturato, grazie al progetto di Francesco Deplano e Massimo Faiferri, al lavoro dell'impresa Pavan, e all'accurato studio degli interni da parte della ditta di Franco Passamonti, è come entrare in un museo d'arte moderna, dove si possono allestire mostre, tenere convegni (è stata predisposta anche una sala con almeno un centinaio di posti a sedere e due maxischermi) oppure consultare i testi della biblioteca, prevista in uno dei piani superiori. La cura dei particolari è stata un punto di forza, con uno sguardo rivolto alla tradizione sia nella scelta dei materiali (il pavimento e la scalinata sono in basalto) che di alcuni oggetti presenti nello stabile, a iniziare da una vecchia cassaforte che farebbe invidia agli scenografi dei film di Sergio Leone.
 

LE OPERE D'ARTE Non si può, poi, non rimanere abbagliati dalle opere che arricchiscono il palazzo. Aligi Sassu accoglie i visitatori prima di accedere alle scale per i piani superiori. Intorno sculture di Nivola, quadri di Rosanna Rossi, opere di Maria Lai, tra cui anche i fili intrecciati scelti tra le cento opere esposte qualche anno fa a Venezia a Palazzo Grassi. Man mano che si sale, si torna indietro nel tempo: Foiso Fois, Filippo Figari, Antonio Ballero e Giovanni Marghinotti. E due stupendi ritratti del periodo africano di Giuseppe Biasi. Poi alcune chicche: una scultura di Francesco Ciusa e una singolare anfora intarsiata da Salvatore Fancello, il ceramista di Dorgali scomparso in Albania durante la seconda guerra mondiale ad appena 25 anni. Capolavori che sono stati così valorizzati «dopo aver trascorso anni in qualche stanza, quasi dimenticati», dice Antonello Arru, fiero dell'operazione recupero.
Per gli appassionati d'arte, ma anche per chi ama Cagliari, la visita a questo palazzo, in occasione di qualche futura manifestazione, sarà un appuntamento da non perdere. Un patrimonio che viene restituito alla città dopo tanti anni e che ha sbalordito anche Massimo Zedda, accolto nel palazzo nei giorni scorsi per apprezzare l'ultima sorpresa di questo edificio: la splendida vista della città dal balcone dell'ultimo piano, a cui si accede dopo una scalinata arricchita da tanti mappamondi illuminati. Non c'è un solo mondo e il palazzo della Fondazione contiene in sé quello di Maria Lai, quello di Giuseppe Biasi, di Filippo Figari e dei grandi artisti della Sardegna.
Giuseppe Deiana