Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Vandali al Bastione, divelta una colonnina

Fonte: La Nuova Sardegna
22 aprile 2013

 

Intervento del sindaco Massimo Zedda sul suo profilo Facebook: «Rimetteremo a posto, ma vorrei che si capisse che i monumenti sono di tutti»




CAGLIARI. Città di passaggio e di conquista: fenici, punici, vandali e così via. Alt, ma i vandali non se ne sono mai andati. Una piccola lezione di storia ai turisti che ieri mattina hanno visto che cosa è successo al Bastione Saint Remy, uno dei monumento simbolo (se la gioca con la Torre dell'Elefante) del capoluogo, come dicono le guide. Un pezzo di colonna della ringhiera della scalinata non era al suo posto. No, era quasi di fronte all'ingresso della Passeggiata coperta. Per terra. Pesante, pesantissima, è rotolata dall'alto, sicuramente. E il sospetto è che si tratti di un brutto film: qualcuno potrebbe essersi divertito (sarebbe anche interessante capire come) , stile Incredibile Hulk o King Kong, a toglierla da dove è sempre stata da 113 anni a questa parte. E a farla piombare giù. Mossa pericolosa, ma anche disastrosa. Questa è anche la ricostruzione – con i pare del caso visto che sono in corso ulteriori accertamenti – del sindaco Massimo Zedda dal suo profilo Facebook. Un intervento che fa capire quanto il Comune sia arrabbiato. Non solo.

La "Rolling stone", la pietra che rotola, ha fatto altri danni. Lo dimostrano i resti dei gradini anche loro sparsi a poca distanza dal pezzo di colonna: si vede un frammento arcuato. Che è proprio quello che manca al primo gradino "sbeccato".

«Riusciremo a rimettere tutto a posto, sia chiaro – spiega su Fb – ma vorrei che si capisse che i nostri monumenti sono un bene comune, nostro e di chi ama la nostra città. E che anche i fondi che useremo per riportare il Bastione alla normalità sono soldi di tutti noi». Spese che si potrebbero evitare, spiega Zedda. E soldi che potrebbero essere utilizzati in qualche altro modo: «Spendiamo migliaia di euro per ripulire i nostri monumenti, dalla Torre dell'Elefante alle mura di Castello – continua Zedda – spendiamo milioni di euro per pulire le vie e le strade dalle cartacce che molti gettano in terra pensando che la città sia una grande pattumiera. Lo stesso vale per le cicche di sigarette al Poetto. Ripuliamo aree che non sono neppure di competenza del Comune, spendendo altri soldi. Stiamo cercando di recuperare le risorse per rimettere a posto i nostri palazzi storici e restituirli alla città. In un momento di crisi economica gravissima che colpisce le famiglie, i giovani, il mondo dell'impresa, del commercio e dell'artigianato della città vorremmo usare quei soldi per offrire nuovi servizi ai cittadini».

Le contromisure: di telecamere e di chiusura notturna se ne parla da anni. E, dopo quello che è successo, se ne parlerà ancora per parecchio tempo.