Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«Sui baretti qualche pifferaio ha illuso i concessionari»

Fonte: L'Unione Sarda
22 aprile 2013


POETTO. Parla l'avvocato dei proprietari del chiosco Le Palmette
 

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Forse saranno gli unici. Di sicuro saranno i primi a riaprire i battenti al Poetto per questo inizio di bella stagione: «Abbiamo scelto la strada della legalità», spiega Bachisio Mele, avvocato dei proprietari del chiosco Le Palmette, che qualche giorno fa ha avuto il via libera dal Comune per la ricostruzione del bar alla Prima fermata, demolito durante l'inverno.
In realtà il percorso è stato più o meno quello delle altre strutture ora sequestrate, ma con un anno di ritardo. Mentre gli altri imprenditori hanno abbattuto i chioschetti abusivi e ricostruito seguendo le disposizioni della Giunta (ma rifiutandosi di farlo alla fine del 2012 hanno dato il via all'inchiesta della Procura), Le Palmette ha resistito, cercando di rinviare il momento delle ruspe con ricorsi al Tar e altre azioni legali. Poi si è scelta un'altra strada: «Abbiamo deciso di demolire gli abusi, anche per salvare la concessione visto che era già iniziato il procedimento di revoca», racconta Mele. Che commenta: «Qualcuno ha illuso come un pifferaio gli altri concessionari, e li ha convinti a non rimuovere le strutture, perché si sarebbe trovata una soluzione».
Le Palmette, che verrà ricostruito nelle prossime settimane, dovrà comunque essere smontato il prossimo 31 dicembre, perché l'autorizzazione è per una struttura «temporanea e amovibile». Insomma, alla fine dell'anno dovrà sbaraccare: «Smonteremo il chiosco, a meno che non ci siano novità a livello regionale o sotto il profilo del Pul». Anche se il percorso del Piano di utilizzo dei litorali, ora al vaglio della Regione, è tutto in salita. Secondo l'avvocato Mele la legge regionale approvata quasi un mese fa non servirà: «È solo una toppa, ma c'è il rischio che sia incostituzionale».
Intanto oggi dovrebbe arrivare la decisione del tribunale del Riesame sulla richiesta di dissequestro presentata da Benedetto Ballero e Matteo Pinna, legali dei gestori che si sono visti sigillare le proprie strutture da vigili urbani e Capitaneria tre settimane fa. In caso di revoca dell'ordinanza di sequestro, si dovrebbe però aspettare il Comune, che ha chiesto un parere legale sulla legge regionale. Poi, nella migliore delle ipotesi, dovrebbero essere rilasciate nuove autorizzazioni. Ma tutto dipenderà dalla consulenza esterna richiesta dal servizio Edilizia privata.
Michele Ruffi