Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«Siamo stati costretti a dar via tutto»

Fonte: L'Unione Sarda
19 aprile 2013


Una coppia in difficoltà


E c'è anche chi da vendere non ha più niente. «Non mi rimane più nulla, ho dato via ogni cosa possibile per dare da mangiare ai bambini. Ho ceduto anche i ricordi più preziosi, come i gioielli di famiglia». La storia di L. V, 28 anni, è una storia di disperazione. Una storia uguale a tante, troppe altre. Quarantacinque metri quadri da dividere in quattro, lei, il marito, e due bambini di tre e un anno. In via Castelli, in una palazzina comunale verdognola, camera da letto, cucina e bagno. Sui muri la muffa. «Non sappiamo più come andare avanti, così è impossibile».
Entrambi disoccupati, da sette anni, quando la piccola azienda di prodotti alimentari in cui lavorava E.C., 30 anni, ha chiuso i battenti schiacciata dalla crisi. E il contratto a tempo indeterminato è diventato d'un tratto carta straccia. Da allora anche metter giù un boccone ogni giorno per tenere a bada i crampi della fame è un problema. Le bollette sono sempre puntuali, ma i conti non tornano mai.
«Per mangiare chiediamo aiuto alla Caritas, o agli assistenti sociali. Lo scaldabagno lo attacco la notte, la lavatrice è un lusso che non posso permettermi, lavo la roba a mano. Mi hanno già staccato la corrente due volte». E poi c'è anche l'affitto da pagare, 69 euro, per loro una cifra irraggiungibile. «Abbiamo le braccia e le gambe, vorremmo lavorare. Ci andrebbe bene qualsiasi cosa. Mio marito ogni tanto fa qualche giornata, come manovale, imbianchino o giardiniere, cerchiamo di tirare avanti così». Si son rivolti anche al Comune. «Abbiamo chiesto un incontro col sindaco, ci ha ricevuto il suo segretario. Aveva promesso che si sarebbero occupati di noi, è passato un mese e nessuno si è fatto ancora sentire», racconta L.V. E la casa che diventa una trappola: «Per uscire dalla zona l'unica strada è percorrere una gradinata. Sono cento gradini, impossibile con la carrozzina e l'altra bambina per mano». Fine mese si avvicina, le incombenze pure. Su presenteranno spietate, come sempre. Loro continuano ad aspettare la telefonata dal Comune. Intanto tirano la cinghia. (sa. ma.)