Rassegna Stampa

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"Case parcheggio"di via Is Mirrionis, un incubo di 40mq in convivenza con le blatte

Fonte: web cagliaripad.it
12 aprile 2013


Sarebbero dovute essere una soluzione temporanea, che di fatto è diventata permanente: dal 2004 al 2010 a Cagliari hanno fatto richiesta 1.518 famiglie, ben 3.969 persone
Andrea Deidda
 

Ecco il benvenuto delle “case parcheggio” in via Is Mirrionis, a due passi dall’ospedale Santissima Trinità: nel cortile condominiale qualche carcassa d’auto, una barca, un container utilizzato come cuccia per i cani, due slot machine nascoste, là per chissà quale motivo. Davanti agli occhi i muri scrostati e malridotti di due schiere di palazzi. In alto la statua di una piccola Madonna. Cartacce ovunque.
Sarebbero dovute essere una soluzione temporanea, che di fatto è diventata permanente. Le “case parcheggio”, alloggi privi di standard abitativi, sono dei veri e propri tuguri da quaranta metri quadri che il più delle volte “accolgono”, stipate, anche quattro o cinque persone. Per ottenere una sistemazione c’è la fila: dal 2004 al 2010 a Cagliari hanno fatto richiesta 1.518 famiglie, ben 3.969 persone. Le domande accolte sono state 603 ma solo 10 nuclei familiari hanno ottenuto un alloggio. Questi alcuni dati dell’ufficio Lavori Pubblici, la realtà invece la vive ogni giorno Alessio, padre di famiglia, che abita da un anno al quarto piano di una palazzina di via Is Mirrionis: “Viviamo tra le blatte” dice aprendo un armadio a muro da dove escono decine di insetti: “Usiamo una bomboletta d’insetticida tutti i giorni, ma non basta”. Nel piccolo appartamento assieme a lui c’è la moglie, i tre piccoli figli, un cane. Anche due piccoli conigli che vivono in una gabbietta sistemata in uno strettissimo bagno: una doccia ad angolo, il water e un lavandino: “Non c’è nemmeno lo spazio per girarsi quando dobbiamo lavarci”. Gli unici denari che entrano in casa arrivano dal lavoro di Alessio, terribilmente precario: “Mi arrangio con la pesca di arselle, cozze e ricci dipende dai periodi. Prima ci dava un aiuto anche mia madre che lavorava in Prefettura ora lei è morta e si fa quel che possiamo”.

Una situazione resa ancora più tragica dall’assenza delle istituzioni che, anzi, rischiano di aggravarla: “Non abbiamo pagato l’affitto per alcuni mesi - prosegue - e ora ci chiedono 280 euro al mese, una cosa impossibile”. Di norma invece nelle case parcheggio l’affitto mensile si paga in base al reddito e in molti casi si pagare una cifra che si aggira tra i dieci e i venti euro. Che sale alle stelle in caso di ritardi, come spiega la consigliera di Sel, Marisa Depau, da tempo impegnata su questo fronte: “Quando non pagano subentra il canone sanzione, un delirio che diventa un incubo con l’arrivo delle cartelle di Equitalia”. Inoltre anche il Comune non sembra risolvere la situazione: “Cinque anni fa i Servizi Sociali hanno dato un contributo di 800 euro poi basta” conclude Alessio. Il caso potrebbe essere presto portato all’attenzione delle Politiche Sociali: “Chiederemo all’assessore Orrù di venire qui al più presto” afferma Claudio Cugusi (Pd).

Nel palazzo di fronte, anche qui al quarto piano, vivono Luigi e Anna. Per lui, 58 anni, la vita si è complicata quando ha scoperto di essere affetto da sclerosi multipla. Ha dovuto abbandonare il lavoro, guardia giurata, e le altre piccole attività che portava avanti per sbarcare il lunario. Le scale, lui cammina con una stampella, non può percorrerle da solo: “Ovviamente non c’è l’ascensore, per salire devo essere accompagnato”.