Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Tuvixeddu, la svolta a dicembre?

Fonte: La Nuova Sardegna
19 novembre 2008

MERCOLEDÌ, 19 NOVEMBRE 2008

Pagina 1 - Cagliari


Il Tar decide su un ricorso ecologista di nove anni fa



LA NECROPOLI CONTESA

CAGLIARI. Il 17 dicembre potrebbe essere un giorno fondamentale per l’interminabile controversia amministrativa sull’edificazione di Tuvixeddu: il Tar deciderà sul ricorso presentato il primo ottobre del 1999 dagli Amici della Terra nel quale si chiedeva l’annullamento del primo nullaosta paesaggistico concesso alla Nuova Immobiliare Coimpresa per una lunga serie di motivi. Tra questi uno che curiosamente coincide con le argomentazioni utilizzate dall’ex sovrintendente architettonico e paesaggistico Fausto Martino il 12 settembre scorso per bocciare gli ultimi due ‘pass’ firmati ad agosto scorso dall’amministrazione comunale: manca l’autorizzazione paesaggistica. Di più: non è stata neppure richiesta. Quello che Martino ha definito appena due mesi fa «vizio esiziale e insanabile» e contro il quale i legali del gruppo Cualbu hanno già ricorso ai giudici del Tar era stato denunciato allo stesso tribunale amministrativo da Stefano Deliperi, attraverso l’avvocato Carlo Augusto Melis, quasi dieci anni fa. Ma se il presunto vizio dovesse bastare a rendere nullo il primo nullaosta i successivi concessi a Coimpresa dovrebbero cadere uno dopo l’altro come nel domino. E l’intera architettura autorizzatoria difesa con le unghie e coi denti dall’imprenditore coi suoi legali Pietro Corda e Antonello Rossi correrebbe il serio rischio di sgretolarsi.
Ancora un mese e la lunga attesa dovrebbe arrivare alla fine, solo che le parti in causa si troveranno su fronti diversi: da una parte l’associazione ecologista, dall’altra la Regione e l’assessorato regionale alla pubblica istruzione al fianco dell’allora Iniziative Coimpresa srl. Come dire: i rivali di oggi che erano alleati ieri. Ma c’è di più, in questo incredibile guazzabuglio giuridico dove a stento si raccapezzano gli stessi giuristi: nei recenti ricorsi al Tar e al Consiglio di Stato presentati con l’obbiettivo di bloccare i cantieri del gruppo Cualbu, gli attuali avvocati della Regione - Giampiero Contu, Paolo Carrozza e Vincenzo Cerulli Irelli - fanno proprie le motivazioni del sovrintendente Martino che gli Amici della Terra hanno usato nel 1999 contro la Regione. Quindi, da una parte o dall’altra, la Regione si troverà a soccombere. Ma se i giudici del Tar - relatore Tito Aru, presidente Rosa Panunzio e consigliere Francesco Scano - dovessero dare ragione agli ecologisti l’amministrazione Soru uscirebbe vincitrice malgrado le batoste in serie rimediate negli ultimi mesi ad ogni grado di giudizio amministrativo, con l’eccezione dell’ultima ordinanza emessa dal Consiglio di Stato: quella che ha legittimato lo stop trimestrale ai cantieri, in scadenza improrogabile a dicembre. Impossibile prevedere quale potrà essere l’orientamento del Tar sul ricorso degli Amici della Terra. Secondo quell’ormai antico ricorso il nullaosta paesaggistico «l’atto si presenta palesemente illegittimo in quanto privo di motivazione, necessaria per legge, si limita ad esaminare in particolare la documentazione proposta dalla società lottizzante senza un’approfondita istruttoria e non risulta rispettato l’iter procedimentale che dispone l’acquisizione preventiva del parere della commissione provinciale delle bellezze naturali». Il ricorso s’addentra poi in altri dettagli tecnici della vicenda che nei ricorsi più recenti sembrerebbe siano stati trascurati. Se hanno ragione Deliperi e l’avvocato Melis oppure gli attuali legali della Regione sarà il Tar a stabilirlo. Ed è una decisione probabilmente centrale, perchè si colloca tra la scadenza del termine stabilito dal provvedimento di stop firmato dalla Regione in base alla legge 45 e la probabilissima ripresa dei lavori sui colli in assenza di un negoziato concreto. (m.l)