Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Al Lirico ora è guerra sindacale: «Pietrantonio viola il contratto»

Fonte: La Nuova Sardegna
18 novembre 2008

MARTEDÌ, 18 NOVEMBRE 2008

Pagina 2 - Cagliari 



Le Rsu: «Risposte sugli stipendi dei dirigenti»




CAGLIARI. Si fanno roventi i rapporti tra il sindacato interno del teatro lirico e il sovrintendente Maurizio Pietrantonio: in una nota diffusa ieri e firmata da Paola Urru viene denunciata «la violazione del contratto nazionale di lavoro per quanto attiene ai rapporti sindacali tra azienda e rappresentanti dei lavoratori». La protesta è legata alla scelta - attribuita alla dirigenza - di convocare i sindacalisti a decisioni già assunte. Una scelta che - secondo la Rsu della Fondazione - ha condotto all’interruzione del tavolo sindacale e che è stata seguita dall’indisponibilità di Pietrantonio a proseguire il confronto su temi importantissimi per il futuro del teatro lirico.
«Le Rsu - si legge in una nota - e tutti i lavoratori del teatro lirico, fortemente preoccupati per i ben noti tagli finanziari previsti per il 2009, sono amareggiati da questa situazione e ancora di più dal fatto che, mentre i sovrintendenti e i presidenti delle fondazioni liriche hanno espresso pubblicamente il loro pensiero a difesa del teatro e con i lavoratori stanno attuando forme di protesta e di sensibilizzazione per contrastare la riduzione dei contributi, a Cagliari non si conoscono gli strumenti coi quali questa dirigenza intenda affrontare la crisi».
Secondo il sindacato «dietro le innumerevoli apparizioni mediatiche del sovrintendente Pietrantonio che vanta il risanamento del debito pregresso, si cela una produzione che per qualità rischia di far regredire il teatro eclissandolo dalla ribalta internazionale tanto faticosamente conquistata e riportandolo - va avanti la nota stampa - a una realtà da teatro provinciale in virtù di un risparmio che sinora penalizza fortemente il pubblico e tutti i lavoratori».
E a proposito di risparmio «le rappresentanze sindacali attendono ancora risposta circa la delibera del consiglio di amministrazione riguardante i ventilati aumenti di stipendio alla dirigenza».