Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Ortofrutta, l’occupazione continua

Fonte: La Nuova Sardegna
18 novembre 2008

MARTEDÌ, 18 NOVEMBRE 2008

Pagina 2 - Cagliari

MERCATI



Fumata nera dall’incontro tra operatori e assessorato Attività produttive




CAGLIARI. La protesta continua. Sabato c’è stato un incontro tra gli operatori del mercato ortofrutta di viale Monastis e l’assessore comunale alle Attività produttive Paolo Carta. Ma non si è arrivati ad alcun accordo. L’assessore ha ribadito quello che ha sempre sostenuto: una volta che i funzionari hanno emesso la disdetta della concessione, i titolari dei box devono lasciare il mercato. La storia recente inizia dall’aumento del canone (del 195 per cento). Incremento che gli uffici hanno giustificato col fatto che, nonostante il numero di operatori sia passato da un centinaio a ventisette, i costi di gestione vanno ugualmente coperti. Da cui l’aumento. Ma i commercianti hanno continuato a pagare la cifra precedente. Infine la decisione del Comune di disdire la concessione e, in contemporanea, di richiedere gli arretrati.
Ieri pomeriggio, inoltre, la questione è stata ridiscussa anche nella commissione alle Attività produttive (pur convocata con un altro ordine del giorno), ma senza risultato. Intanto l’occupazione della struttura di viale Monastir dura da tre settimane, mentre il contenzioso con l’amministrazione comunale dura da circa due anni. Nella passata consiliatura l’assemblea municipale votò il trasferimento del mercato all’ingrosso dell’ortofrutta nel centro (privato) di Sestu. Ma dei cento operatori, ventisette non si sono spostati nella nuova struttura: sia perchè avrebbero dovuto comprare il box, sia in quanto «noi crediamo nella funzione di un mercato pubblico: sia per noi, che per i cittadini», ha spiegato più volte Giuseppe Putzu, operatore dell’ortofrutta.
L’anno scorso la commissione consiliare comunale alle Attività produttive si espresse contro la chiusura totale di viale Monastir e propose la realizzazione in una parte della struttura di una Fiera dell’agroalimentare. Per protestare contro i comportamento del Comune e lo stop anticipata del mercato, la commissione ha anche indetto una conferenza stampa in Comune in cui ha espresso la propria contrarietà.
Da parte sua il sindaco Emilio Floris ha precisato che la revoca della concessione non può essere annullata. Il primo cittadino ha ribadito che lo spostamento della chiusura definitiva della struttura dallo scorso giungo al 15 gennaio (deciso a maggio dalla Giunta) è stato un atto politico, mentre la revoca della concessione è di natura tecnica ed è stata presa dai funzionari come atto dovuto, visto che non è stato pagato il canone richiesto.
Nella stessa maggioranza, però, è stato preparato un ordine del giorno (firmato da 25 consiglieri su 40) in cui si esprime solidarietà con gli operatori del vecchio mercato e coi lavoratori della cooperativa che cura le pulizie, e le altre mansioni interne. Nel documento, inoltre, si chiede al sindaco di farsi carico del problema. Il primo firmatario dell’ordine del giorno è Paolo Casu, indipendente del centrodestra e presidente della commissione consiliare alle Attività produttive.
Ora, con l’aumento del canone, chi pagava settecento euro al mese ne dovrebbe versare oltre duemila. «Come maggioranza della commissione - ha affermato Casu - siamo contrari alla chiusura della struttura di viale Monastir perchè pensiamo che due mercati dell’ortofrutta siano indispensabili soprattutto per calmierare i prezzi. A questo punto e vito che l’ordine del giorno è stato firmato dalla maggioranza de consiglieri, pensiamo che sia importante che venga votato in Consiglio: è un modo per imporre al sindaco e alla Giunta di non stare con le mani in mano, ma di intervenire». (r.p.).