Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Expo, è una tribù che balla

Fonte: L'Unione Sarda
18 novembre 2008

Rassegne. Da Di Castri a Zurzolo, tutti i protagonisti dell'ultima giornata del Festival

Archie Shepp e James Taylor, che ritmo

Finisce così, con la variopinta tribù dell'Expo trascinata domenica notte alla Fiera di Cagliari in un vortice di ballo e divertimento dall'istrionico hammondista James Taylor e dalla sua band, impegnati a spargere dal palco sonorità acid-jazz e vibrazioni funky, sapori groovy e profumi soulful. Un set che il numeroso pubblico vorrebbe non finisse mai e che per un'ora e mezza tiene alta la temperatura dance con chicche d'annata come la versione del tema di Starsky and Hutch , I feel the earth move di Carol King, Electric boogaloo di Cedar Walton, brani di Donny Hathaway, e note pagine personali: Wait a minute , Equinox , Pickin' up (atmosfere che gli appassionati ritroveranno almeno in parte domenica con i Brand New Heavies di scena a Quartu per il cartellone dell'FBI). Una giornata decollata nel pomeriggio con il progetto di Furio Di Castri, Zapping , volto a cercare punti di contatto tra l'universo monkiano e quello zappiano in compagnia di Rita Marcotulli, Mauro Negri, Bebo Ferra, Joel Alluce, Eric Vloiemans con la sua tromba dal suono brillante ed dal timbro ben tornito, proseguita con lo Special project dell'altista napoletano Marco Zurzolo che al suo fianco schiera due vecchi leoni del free: Don Moye e un Archie Shepp “al risparmio”, parsimonioso negli interventi al sax tenore che, malgrado gli anni, continua a mantenere un suono caldo, le note strozzate sugli acuti come faceva Albert Ayler. Il grosso del lavoro lo compiono Zurzolo e compagni suonando con fuoco all'interno di brani solari e dinamici che rispecchiano il filone partenopeo nel quale l'idea si muove e a cui Shepp rende omaggio con una personale rilettura di Monasterio 'e Santa Chiara .
In una serata ricca di pianisti presenti sia in veste di leader, Hilario Duran, Orrin Evans, Anke Helfrich, Yaron Herman, Antonello Salis, che nel ruolo di partner come nel caso della già citata Marcotulli o di Stefano Battaglia, tra le fila della formazione dell'ottimo chitarrista Saiu che, in quartetto propone, i temi del recente lavoro Nasciri , la parte del leone la fa il cubano Duràn, sostenuto in maniera eccellente da un team ritmico di sicura garanzia formato dai canadesi Roberto Occhipinti, contrabbasso, Mark Kelso, batteria: di originare siciliana il primo, irlandese il secondo. Grande tecnica, capacità di articolare nell'agile flusso di note continue linee melodiche e basi ritmiche, solista lucido e fantasioso, diteggiature fulminanti, svelano un solista tutt'altro che macinatore di note e basta. Immergendosi nei brani della sua ultima produzione discografica, New Danzon , regala il momento più emozionate della serata, raccogliendo al termine autentiche ovazioni. Dagli accesi ritmi latini alle arie d'opera della produzione Il vino e l'opera firmata da Salis e Di Castri : Puccini, Verdi, Mozart, Donizetti, Offenbach, filtrati con il linguaggio del jazz e gli spunti goliardici dei protagonisti. Una giornata ricca di appuntamenti dove gli applausi non mancano neanche per il cantante galiziano Antonio Placer, il trombettista Harve Henriksen e il tastierista Jan Bang, artefici di una prova dal clima introspettivo e rarefatto, il Gnu Quartet, i Sunflower di Francesca Corrias, l'indistruttibile (rocker) Alberto Sanna.
CARLO ARGIOLAS

18/11/2008