Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Autovelox al via entro la fine dell'anno

Fonte: L'Unione Sarda
18 novembre 2008

Traffico. Impianti in viale Diaz, viale Poetto, via Cadello, viale Colombo e Asse mediano

La lunga attesa? È servita a evitare gli errori di Las Plassas

Autovelox fissi in funzione entro fine anno. L'iter è stato lungo perché il Comune ha voluto evitare il rischio di una pioggia di ricorsi.
Obiettivo: evitare l'effetto “Las Plassas 2”. Si spiegano così i tempi lunghi, lunghissimi, per l'entrata in funzione degli annunciati, installati, funzionanti autovelox urbani di Cagliari, quei cinque impianti che ogni giorno, 24 ore su 24, inchioderanno fotograficamente alle loro responsabilità gli automobilisti dal piede pesante che per ora vengono osservati, ma non multati, mentre corrono in viale Diaz, sull'Asse mediano, in viale Colombo e in viale Poetto. «Conto di chiudere entro l'anno - dichiara l'assessore comunale al Traffico, Maurizio Onorato - le pratiche degli autovelox e delle telecamere per le Ztl».
L'ITER Da un mese, la palla è in mano alla Prefettura, da cui il Comune attende una risposta a giorni. Il ritardo non dipende da piazza Palazzo, che nelle ultime settimane ha dovuto, fra l'altro, gestire l'emergenza alluvione. Né dal Comune, che nell'autunno del 2006 si diceva pronto a fare entrare in funzione le temutissime macchinette. Il punto è che, in questi due anni, in Sardegna, c'è stato il caso Las Plassas, che il Comune di Cagliari si è studiato bene per non rischiare figuracce.
IL CASO Come molti ormai sanno, il piccolo centro della Marmilla è tagliato in due da una strada statale, la 197, lungo la quale - dopo quattro morti in seguito a investimento - l'amministrazione comunale guidata dal sindaco Paolo Melis ha fatto installare un autovelox gestito da una società privata. Nel giro di cinque mesi, le multe per eccesso di velocità sono state 17 mila, cui è seguita una pioggia di ricorsi impressionante; la Finanza ha sequestrato e (dopo averne accertato la corretta taratura) restituito l'autovelox, il nuovo prefetto Salvatore Gullotta ha revocato (o meglio rettificato) l'autorizzazione concessa dal predecessore Efisio Orrù, la procura della Repubblica di Cagliari ha avviato un'inchiesta.
BATTAGLIA LEGALE A presentare 2.500 ricorsi, per conto di circa 700 automobilisti e tutti relativi a velocità non superiori ai 70 chilometri orari, è stato un avvocato di Cagliari, Renato Chiesa che, anziché battere la strada del ricorso al giudice di pace (battuta da molti altri automobilisti, che spesso si sono visti condannare a pagare sia le multe sia le spese legali) ha scelto quella del ricorso diretto alla Prefettura: da piazza Palazzo hanno accolto una trentina di ricorsi, mentre sugli altri è sceso il silenzio. Proprio in questi giorni scadono i termini oltre i quali il silenzio diventerà assenso e quelle 2.500 multe carta straccia. Chiesa ha impostato la sua battaglia su due punti. Primo: il codice della strada prevede gli autovelox automatici (senza la presenza di un agente di polizia stradale o municipale e attivo 24 ore su 24) nelle autostrade, nelle extraurbane principali e secondarie e nelle strade urbane a scorrimento veloce, cioè con due corsie di marcia per carreggiata, spartitraffico centrale e piazzole di sosta, caratteristiche che il tratto di statale che attraversa Las Plassas non ha. Nelle strade urbane, è necessaria la presenza di un agente che contesti immediatamente l'infrazione. Il secondo rilievo è quello che ha fatto scattare il procedimento penale in Procura: alla società che gestiva l'impianto era riservata una percentuale sulle multe (molto più alta, per giunta, di quelle concesse da altri Comuni).
FIDUCIOSI Nell'ufficio Urbanizzazioni e mobilità del Comune di Cagliari e al comando della polizia municipale, la vicenda Las Plassas è stata seguita con attenzione. In questi mesi, oltre a verificare la funzionalità delle macchinette, è stata perfezionata la documentazione relativa alle strade in cui sono installate, alla segnaletica, alla pubblicità sulla collocazione degli autovelox e alla loro finalità che resta, per legge, quella della prevenzione. «Non vogliamo far cassa», assicura Onorato: «Ma non ha senso lamentarsi delle stragi se poi c'è gente che in viale Diaz passa a 140 l'ora». Le carte ora sono pronte. E dalla Prefettura il Comune aspetta un sì.
MARCO NOCE

18/11/2008