Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Il gestore del Tupa Ruja: «Tempi assurdi per la licenza»

Fonte: L'Unione Sarda
20 marzo 2013


STAMPACE. Dopo il sequestro: «Pronta e ferma da due settimane»


«Due mesi fa mi è stato sequestrato il locale. Da oltre due settimane il giudice ha disposto il dissequestro ma sto ancora aspettando che la Municipale esegua il provvedimento». Gabriele Alletto, proprietario del bar-ristorante Tupa Ruja di via Bruscu Onnis, si presenta in via Crespellani al comando dei vigili urbani di Cagliari. «Voglio capire il motivo di questo ritardo. Ho telefonato più volte e cercato di parlare con qualcuno senza avere risposta». È il comandante Manuela Atzeni a riceverlo nell'androne dopo quasi tre ore di attesa. Alletto riesce a strappare un appuntamento per la notifica del provvedimento di dissequestro: domani mattina.
Nel suo profilo Facebook, alla sezione datori di lavoro, scrive: «Disoccupato per volere del comune di Cagliari - 17 gennaio 2013». Gabriele Alletto, romano trasferito in città da due anni insieme alla fidanzata sarda, riesce a sorridere nonostante la situazione difficile che sta attraversando. A metà gennaio gli agenti della Polizia municipale si sono presentati nel suo locale per notificargli l'ordine di sequestro preventivo, disposto dal pm Marco Cocco. Le accuse: disturbo della quiete pubblica e mancato rispetto delle norme sull'inquinamento acustico e sulla sicurezza e incolumità pubblica. «Da quel momento», racconta, «ho dovuto licenziare nove persone tra cuochi, camerieri, barman. In due mesi ho speso 30mila euro per merce da pagare, verbali, affitto e mutui vari. Il tutto senza incassare un centesimo. La mia famiglia sta vivendo grazie ai nostri parenti. Non riesco più a guardare negli occhi i miei figli».
Il provvedimento di sequestro è arrivato dopo due esposti degli abitanti della zona, presentati in Procura, ma soprattutto dopo una serie di controlli da parte delle forze dell'ordine. Accertamenti che avrebbero confermato gli schiamazzi, la musica ad alto volume, la mancanza di insonorizzazione e l'emissione di fumi dal locale. «Mi sembra una persecuzione», spiega Alletto. «Quanti locali dovrebbero chiudere in città? Tutti. Eppure sono venuti solo da me. Non sembra strano?». Per la notifica del dissequestro, datata 5 marzo, aspetta da oltre due settimane: «Non potrò fare attività di ristorazione e dovrò chiudere entro le 21. Ma almeno riprenderò a lavorare. Intanto, per colpa del ritardo della notifica, ho perso più di due settimane. Non mi sembra giusto».
Matteo Vercelli