Rassegna Stampa

web cagliaripad.it

"Vietato dare da mangiare e da bere ai randagi", protestano gli ecologisti: "Divieto insensato"

Fonte: web cagliaripad.it
15 marzo 2013



Norme troppo restrittive nel regolamento per la tutela e la gestione degli animali approvato dal Comune. Deliperi: "Un importante passo avanti, con alcune disposizioni discutibili"
redazione cagliaripad,
 

Il "regolamento per la tutela e la gestione degli animali", recentemente approvato dal Comune, è stato definito dagli ambientalisti "un buon passo avanti per la tutela dei diritti degli altri animali". Tra gli elementi positivi si sottolinea, per esempio, il divieto di maltrattamento e di utilizzo per l’accattonaggio, nonché della pratica dell’abbandono e dei bocconi avvelenati.
Ai cani è riconosciuto il diritto alla passeggiata quotidiana, inoltre potranno accedere ai mezzi del trasporto pubblico e ai parchi e aree pubblici. Non potranno esser tenuti più di 8 ore al giorno i cani alla catena, a patto che sia connessa a un collegamento scorrevole, mentre sarà possibile la creazione di cimiteri per gli altri animali.

"Tuttavia - denuncia Stefano Deliperi del Gruppo d'intervento giuridico-  alcune disposizioni appaiono piuttosto discutibili". Secondo quanto denunciato dagli ambientalisti "non sarebbe consentito, per esempio, dar da mangiare nemmeno occasionalmente a un cane affamato o dissetarlo in una calda giornata estiva, men che meno mettere una piccola mangiatoia invernale per l’avifauna selvatica".

A questo proposito Deliperi cita l'articolo 9 del regolamento: “è vietato gestire e dare da mangiare a tutte le specie di animali che vivono liberi sul territorio comunale ad esclusione delle colonie feline, compatibilmente con quanto previsto nel seguente regolamento, nonché alle specie faunistiche di particolare interesse ecologico che vivono o soggiornano in parchi, in aree verdi ed in alberate comunali, nei singoli casi in cui è presente una cartellonistica comunale derogatoria”. Per i gatti, per esempio, è necessario esser un gattaio o gattaia patentati.

Per i trasgressori è prevista una multa da 25 a 500 euro. "Divieti poco sensati, non isolati in Italia - conclude Deliperi - mentre già nel 1877 il Comune di Trieste obbligava i negozianti a tener durante l’estate una ciotola d’acqua fresca per i cani randagi".