Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Zona franca, dopo la notte alla Saras, sit-in sotto la regione

Fonte: La Nuova Sardegna
8 marzo 2013

 

Diversi esponenti dei comitati pro zona franca e i sindaci di alcuni comuni, dopo la notte davanti alla raffineria, stanno manifestando davanti al palazzo della Regione: chiedono agevolazioni sul prezzo dei carburanti

    zona franca






CAGLIARI. Riprende la lotta per l’attuazione della zona franca integrale. Dopo una notte in presidio da parte di quattro membri del Movimento Terra Libera dentro la raffineria della Saras, la protesta si sta spostando sotto il palazzo della Regione, in viale Trento, per un sit-in. Si chiede l’azzeramento delle tasse sul carburante, come stabilito dal decreto legislativo 75 sulla zona franca integrale a cui la Regione ha dato attuazione il 12 febbraio scorso. Decine di cittadini e alcuni sindaci, da Dorgali a Tortolì, chiedono in intervento immediato.

«Vogliamo vedere gli effetti della zona franca impressi nelle colonnine dei distributori- ha spiegato Giuseppe Marini del Movimento Terra Libera - ovvero i prezzi allineati a Livigno: 1,07 il gasolio e 1,15 la benzina, contro gli attuali 1,70 e 1,80». Il pomo della discordia è la mancata comunicazione da parte della Regione. «Il 12 febbraio a seguito della nostra occupazione si è espressa a favore di questo diritto, sull’esempio di 280 Sindaci, ma poi tutto è fermo solo perchè non arriva il documento con la comunicazione all’Ufficio della Dogana», ha aggiunto Marini. La Saras da parte sua ha fatto sapere che «da sempre lavora e si impegna nel territorio nel pieno rispetto del quadro normativo vigente. Qualora dovesse concretizzarsi una modifica del quadro legislativo, Saras, come sempre, si adeguerà alle nuove disposizioni di legge». «Per questo abbiamo abbandonato il presidio a Sarroch - ha precisato Marini - non è responsabilità della Saras ma della Regione, piuttosto che pensare solo al rimpasto in Giunta deve inviare subito la comunicazione e dare così attuazione immediata alla zona franca e agevolare i sardi martoriati dalla crisi».