Rassegna Stampa

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Su Stangioni, il sindaco boccia i nuovi palazzi

Fonte: web cagliaripad.it
6 marzo 2013

Zedda rompe il silenzio e apre ai privati: “Necessario intraprendere un dialogo” ma è freddo sull’ipotesi di nuove costruzioni: “La normative europea è chiara sul consumo del territorio, siamo pronti a dialogare"
Andrea Deidda
 

Su Stangioni, il sindaco Zedda rompe il silenzio e apre ai privati: “Necessario intraprendere un dialogo” ma allo stesso tempo è freddo sull’ipotesi di nuove costruzioni: “La normative europea è chiara sul consumo del territorio, siamo pronti a dialogare con i privati e mettere a disposizione aree comunali”. I proprietari: “Subito un colloquio”.

Da un lato c’è un’apertura nei confronti dei proprietari delle aree di Su Stangioni, dall’altra un velato dissenso verso l’allargamento della città oltre i confini attuali che sembra alludere di fatto a un “no”. Il sindaco Massimo Zedda in aula risponde a due interrogazioni presentate rispettivamente da Alessio Mereu (Riformatori) e da Andrea Scano del Partito Democratico. Entrambi hanno chiesto chiarezza sul futuro dell’urbanistica in città, in particolare sul progetto che prevede la realizzazione di un grande quartiere nella piana di Su Stangioni: “L’esigenza principale – ha detto Zedda - è quella di incontrare i privati che vantano diritti. Va detto che in Comune abbiamo ereditato 9 mila pratica urbanistiche questo ha rallentato i tempi, senza considerare che i dipendenti comunali sono passati da 4 mila a 1300. Detto ciò dobbiamo badare alla normativa europea che per quanto riguarda il consumo del territorio è chiara”. Fatta questa premessa il primo cittadino prosegue: “Sono consapevole che i terreni siano edificabili, sono del parere di intraprendere un dialogo con i privati in modo che siano soddisfatti i loro diritti anche a patto di mettere a disposizione terreni di proprietà del Comune, magari in aree già urbanizzate, per trovare soluzioni superando ragionamenti di tipo ideologico”.

Il presidente della commissione Urbanistica, Andrea Scano “apprezza” la volontà del sindaco di incontrare i privati: “Mi permetto un sollecito, urge avere delle risposte chiare perché i privati aspettano dal 2006. Dobbiamo essere rispettosi nei loro confronti”.
Il commento da parte dei proprietari alle dichiarazioni fatte in aula non si è fatto attendere: “Se questa è un’apertura noi siamo pronti, anche domani – dice Antonio Mattana di Confcooperative - se sono soltanto intenzioni e non c’è nulla in mano questo non è proponibile”. Gli fa eco Giacomo Pisano: “Aspettiamo la convocazione di un tavolo quanto prima, nell’arco di una settimana. La mancanza di personale di cui parla il sindaco è nota da tempo tant’è che noi abbiamo fatto una proposta per portare avanti i lavori privatamente. Siamo disposti a trattative e scambi purché siano concreti”.