Rassegna Stampa

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Zedda: stadio all'inglese al Sant'Elia, e porte riaperte anche al Cagliari

Fonte: web Castedduonline.it
6 marzo 2013

    Svolta stadio

di
Jacopo Norfo

Martedì 05 Marzo 2013 | 18:10

Uno stadio all’inglese al Sant’Elia, con porte riaperte anche al Cagliari. Il sindaco Zedda tende la mano alla squadra rossoblù, i tifosi possono tornare a sperare in un ritorno in città.  Stadio Sant’Elia, può essere riaperto e riutilizzato in tempi brevi? Potrebbe mai il Cagliari tornare a giocare il Sant’Elia? Lo ha chiesto oggi Giovanni Dore, capogruppo dell’Idv, con un’interrogazione in consiglio comunale. “Vorrei sapere in che tempi può essere messa in sicurezza la parte agibile- dice Dore- e quali siano i costi da sostenere. Lo stadio potrebbe tornare a ospitare eventualmente le partite del Cagliari, oppure essere aperto per i concerti estivi”. La risposta è arrivata dal sindaco Zedda: “Incontrai per l’ultima volta di giovedì Cellino, e stilammo un comunicato congiunto sul fatto che il Cagliari avrebbe continuato a giocare nella sua città. Il giorno dopo avevo appreso dai giornali che il Cagliari avrebbe giocato la domenica a Trieste. Nessuno ha mai mandato via nessuno, è stata la squadra ad abbandonare lo stadio della sua città. La convenzione è stata poi rescissa lo scorso 24 agosto dal Comune, perché non è stato versato al Comune il canone di 50mila euro per la manutenzione. Poi la società ha riconsegnato le chiavi dello stadio, senza verificare lo stato dei luoghi. L’impianto è stato trovato da noi in notevole disordine amministrativo, il custode dell’impianto non ha ancora restituito l’appartamento.  Non è possibile però riavviare subito il riutilizzo dell’impianto, c’è infatti la pendenza di alcuni giudizi in corso. Due milioni di euro dei diritti Sky sono stati pignorati, ma c’è un secondo giudizio che riguarda 25 milioni di euro di manutenzione, c’è persino ancora una scritta a spray contro il Venezia mai cancellata. Noi vogliamo uno stadio polivalente, uno stadio all’inglese con tribune retrattili, che nasca per il calcio. Porte aperte al Cagliari per un ritorno al Sant’Elia, così come ad altre squadre e a spettacoli di grande livello. Valuteremo le proposte di utilizzo e affitteremo lo stadio di volta in volta, se il Cagliari lo chiede saremo in condizioni di affittarlo alla società rossoblù come ad altre squadre. Il Cagliari ha poi presentato ricorso contro la determinazione, e questo ci impedisce di aprire adesso il Sant’Elia”. Il sindaco ha precisato inoltre che per riaprire lo stadio ad almeno 12mila spettatori servirebbe un intervento di ristrutturazione di circa 500mila euro. E anche il sindaco Zedda è favorevole al ritorno del Cagliari al Sant'Elia, in un comunicato, infatti dichiara: "Se la società Cagliari Calcio chiedesse di poter utilizzare lo Stadio Sant'Elia, questo è un passaggio fondamentale, non ci sarebbero ostacoli da parte del Comune di Cagliari. Servirebbero- continua il comunicato- i tempi giusti per i lavori da effettuare dopo la scelta della società di andare via da Cagliari, servirebbe il pagamento di un canone d'affitto ancora da determinare ma è bene chiarire che da parte di questa Amministrazione c'è la massima disponibilità". Ma per quanto riguarda la riconsegna della struttura da parte della società il sindaco precisa: "La Società, con plico raccomandato spedito il 20 novembre 2012, ha riconsegnato al Comune le chiavi dello stadio in assenza di qualunque procedura di formale contraddittorio. In ogni caso dal momento della ricezione delle chiavi lo stadio è materialmente tornato nel possesso del Comune di Cagliari. Ciò, tuttavia, non significa che questa Amministrazione possa immediatamente riavviare l’utilizzo dell’impianto sportivo. Pesa, infatti, sulla possibilità di immediato reimpiego del Sant'Elia lo stato delle  vicende giudiziarie che oppongono il Comune di Cagliari alla Società Sportiva.

"Per consentire lo svolgimento delle attività sportive, continua il comunicato, nella attuale condizione dello stadio occorre stabilire preliminarmente  la capienza massima di spettatori ammessi al fine di verificare  la sussistenza dei requisiti minimi. Lo smontaggio delle tribune in metallo, da parte della Cagliari Calcio, e l’asportazione dei tornelli, tutti trasferiti a Is Arenas, e la manomissione dell’impiantistica antincendio, adeguata alle predette tribune impedisce di fatto l’utilizzo per una capienza superiore a 5.000 spettatori. Qualora invece si optasse per un numero di spettatori ricompreso tra i 5.000 e i 10.000 non ci sarebbe l’obbligo di disporre dei tornelli ma l’esame da parte della commissione provinciale presieduta dal prefetto potrebbe richiedere di installare un impianto di telecamere a circuito chiuso non più disponibile a causa di un furto avvenuto prima della riconsegna a questa Amministrazione dello Stadio. Il numero di 10.000 spettatori potrebbe essere raggiunto utilizzando una tribuna di proprietà comunale di 1.000 posti e noleggiandone altre quattro da disporre nel settore curva nord e distinti. In relazione a una valutazione delle spese si ritiene di poterle contenere nei 200.000 euro per la soluzione a 5.000 spettatori. Non risulta invece immediatamente valutabile quella dei 10.000 spettatori dovendosi provvedere al reintegro dell’impiantistica smontata dalla Cagliari Calcio. Si può ipotizzare in questo secondo caso una spesa di circa 500.000/600.000 euro.
Al termine dei lavori potrà essere chiesta la verifica della Commissione di Vigilanza per il Pubblico Spettacolo e, in caso di esito positivo, lo Stadio potrà essere nuovamente utilizzato per ospitare eventi sportivi e di spettacolo"