Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Quaranta concerti in vetrina

Fonte: La Nuova Sardegna
13 novembre 2008

GIOVEDÌ, 13 NOVEMBRE 2008

Pagina 43 - Cultura e Spettacoli

Da domani alla Fiera di Cagliari il via alla manifestazione dedicata alle produzioni musicali


Da Roy Hargrove a Rita Marcotulli e Hilario Duran




WALTER PORCEDDA

«È stato un bel viaggio sino a quel punto! Con tutti gli imprevisti di strade inesplorate». Parafrasando Guy de Maupassant di «Une vie», la metamorfosi ultima e recente del festival più antico dell’isola, quello di Jazz in Sardegna, giunto alla ventiseiesima edizione, è stata davvero figlia di una avventurosa anche se esaltante evoluzione: che in qualche modo ha caratterizzato, nel bene e nel male, la storia recente dello spettacolo regionale. L’Eje, acronimo di European Jazz Expò, che apre i battenti domani pomeriggio alla Fiera con un programma ricchissimo di concerti - da Shepp a Salis, da Hargrove a James Taylor - è infatti frutto di una ulteriore e, quasi solitaria scommessa (come d’altronde fu quella di trenta anni fa: allestire appuntamenti di musica afroamericana in una terra povera di eventi): di quelle che gettano il cuore oltre l’ostacolo. Dopo aver aperto la strada e fatto scuola nel campo dell’organizzazione di rassegne e cultura, ha cambiato format puntando decisamente ad occupare un territorio sconosciuto a livello nazionale. Quello dell’Expò, vetrina internazionale per nuove proposte e produzioni.
Anteprima destinata, oltre al pubblico, agli operatori del settore, discografici, manager e direttori artistici di festival e teatri che qui accorrono in numero crescente da tutta Europa. Ecco così, anche questa volta, il ripetersi di una formula benedetta nelle edizioni precedenti da una folta partecipazione di pubblico (ottomila persone al giorno) alle prese con un singolare cross over di inedite esperienze d’ascolto.
Ciascuno cioè da domani sino a domenica, da pomeriggio a notte, si farà la propria scaletta, la personale mappa, facendo slalom tra sei differenti sale, quaranta concerti in cui saranno presenti oltre duecento artisti. Live e show case in contemporanea, dove le matricole hanno la stessa dignità delle star.
Sembra un fatto giocoso, invece è una formidabile provocazione culturale. Costringe al confronto, non dà niente per scontato. Qualcosa che nella musica - e, in particolare nel jazz di qualsiasi latitudine - è la regola.
L’European Jazz Expò è quindi una grande occasione, non solo per musicisti e organizzatori, ma anche per chi opera in altri campi e settori dell’arte che questa opportunità dovrebbero frequentare come protagonisti. Anche per offrire all’esterno idee e progetti made in Sardinia. L’Eje così si propone come zona franca, non solo per la musica, ma della creatività, aperta all’Europa e al Mediterraneo. Un percorso esaltante, ma come per i due protagonisti del romanzo di Maupassant, anche pieno di imprevisti. A cominciare da quelli della res publica. Si ha un bel parlare a slogan sulla necessità di fare sistema, se poi, quando le occasioni si presentano queste non vengono capite, tantomeno supportate... Anche perchè per far funzionare bene quelle (rare) iniziative che dall’isola sanno parlare al mondo occorre crederci investendo in risorse e intelligenza.
Domani, come è consuetudine il sipario dell’Eje sarà sollevato, dalle ore 20 al Palazzo dei Congressi con il premio alla carriera attribuito questo anno al pianista Antonello Salis, protagonista del concerto d’avvio in un inedito e sardissimo trio formato dal chitarrista Paolo Angeli e il sassofonista Gavino Murgia. Da segnalare nella stessa serata l’omaggio ai Pink Floyd reso da Rita Marcotulli e il live della Solar Orchestra. Davvero ricca la scelta dei giorni di sabato e domenica (nel sito in dettaglio tutti i concerti e gli orari). Alla rinfusa: Roy Hargrove, Roberta Gambarini, la produzione S’Ard, Antonio Faraò, Archie Shepp, Hilario Duran, Antonio Ciacca, Antonio Placer, Monsieur Dubois, James Taylor, Aaron Yerman, Fortun de Sarau, Harve Henriksen, Fratelli Ferra, Furio Di Castri, Nick the Nightfly.