Rassegna Stampa

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Su Stangioni, affare da 120 milioni: "Zedda, serve il coraggio di dire sì"

Fonte: web Castedduonline.it
4 marzo 2013

Parlano i progettisti


di  Federica Lai

Sabato 02 Marzo 2013 | 12:35

Un affare da 120 milioni di euro. Il nuovo quartiere “Su Stangioni”,  puntando sulla bioedilizia che fa rima con l’ambiente, darebbe anche centinaia di posti di lavoro alle imprese per la realizzazione del progetto, oltre che una casa per 3 mila abitanti. Ora però i proprietari dei terreni preoccupati avvertono il Comune: “Niente dietrofront, i partiti del centrosinistra devono avere il coraggio delle loro scelte. Per questo lanciano un appello alla maggioranza: vogliono una risposta urgente, per non mandare in fumo importanti
investimenti. Fanno questa richiesta sbandierando accordi precisi: c’era anche il sindaco Massimo Zedda all’opposizione quando il Comune disse diverse volte sì a “Su Stangioni”.
C’è un piano strategico che è stato approvato appena due mesi fa dal Comune, che prevede proprio le
case per le giovani coppie a “Su Stangioni”. E ci sono precisi piani di zona sottoscritti dal Municipio in base ai quali i piccoli proprietari hanno comprato le aree. Manca soltanto un piano attuativo, un via libera finale sul quale il centrosinistra ha preso tempo. La partita però ricomincia martedì in Consiglio comunale, quando anche il sindaco dovrà dare risposte all’interrogazione di Andrea Scano del Pd. Non un consigliere qualunque, ma il presidente della commissione Urbanistica.

“Da questa interrogazione ci aspettiamo risposte positive - precisano Giacomo Pisano, coordinatore del gruppo lottizzanti e cooperative, e Paolo Laconi, il progettista - Siamo preoccupati perché temiamo che il progetto non vada in porto, soprattutto dopo i pareri contrari rilasciati proprio a Casteddu Online da alcuni esponenti del  centrosinistra. Non è vero che l’ex inceneritore è una bomba ecologica: sono stati fatti dei controlli da cui risulta che la falda acquifera è sana e il suolo non è contaminato”. Una situazione preoccupante per le cooperative che hanno acquistato i terreni: nel caso il progetto non venisse realizzato subirebbero un danno economico enorme. “Non è possibile che questa amministrazione di centrosinistra possa mandare all’aria i nostri investimenti e andare contro  pareri positivi espressi in passato”, ottolineano Giacomo Pisano e Paolo  Laconi riferendosi in particolare al sindaco Zedda. I proprietari delle aree di Su Stangioni  forniscono poi una relazione dove viene sottolineata la caratteristica di ecosostenibilità ambientale del progetto di “Su Stangioni”:“Uno degli scopi più importanti che si prefigge il progetto di insediamento abitativo nella zona di “Is Trincas”, di circa 20 ettari e che sta a monte dell’area molto più estesa nota come “Su Stangioni”, è quello di realizzare una urbanistica ecosostenibile. Infatti nelle “politiche della casa” un insediamento abitativo possiede i connotati di ecosostenibilità ambientale solo se l’aspetto edilizio del processo viene agganciato all’urbanistica pianificata. L’idea di mettere l’urbanistica pianificata davanti all’edilizia non è affatto nuova nelle problematiche legate alla crescita e alla riqualificazione delle città. Oggi tra le problematiche inerenti alla crescita e alla riqualificazione delle città entrano, oltre a quelle tipicamente tradizionali di funzionalità, quelle di ecosostenibilità. L’apporto alla ecosostenibilità delle scelte edilizie è costituito solamente dal grado di passività energetica dell’unità immobiliare. Da questo punto di vista si può dire che l’edilizia sia già in “carreggiata” in quanto anche le vecchie unità immobiliari presenti all’interno del tessuto urbano consolidato le si sta dotando, in fase di ristrutturazione, ove è possibile, di infissi con vetrocamera, di tamponature con coibentazione termica, di impianti solari per la produzione di acqua calda sanitaria e di impianti fotovoltaici. La conversione degli edifici esistenti in edifici ecosostenibili è comunque un processo molto lento che certo l’attuale contingenza economica non aiuta. L’apporto alla ecosostenibilità delle scelte urbanistiche si manifesta in tutti gli aspetti. La separazione della rete di mobilità pedonale da quella di mobilità autoveicolare favorisce all’interno dell’insediamento abitativo gli spostamenti pedonali piuttosto che quelli con l’automobile. Questo aspetto tende sicuramente a rendere meno ansiosi quei genitori che vogliono affidare ai propri figli adolescenti il compito di fare cosiddette “commissioni” in tale negozio presente nel quartiere. La  rete di mobilità pedonale separata consente anche una maggiore fruizione di godimento del verde pubblico di cessione standard (che per  l’intervento di “Is Tricas” è significativo perché pari a 25 mq/ab) per fare delle passeggiate o attività motoria senza essere costretti a servirsi della automobile personale per raggiungere uno dei parchi  della città. La creazione di un’apposita area del quartiere di un’isola ecologica per poter attuare una raccolta differenziata con conferimento diretto dei residenti di quartiere. La realizzazione di vasche interrate per la raccolta delle acque piovane da usare per il fabbisogno del verde pubblico e del verde privato. Solamente permettendo l’insediamento di nuclei familiari in quartieri ecosostenibili sia dal punto di vista edilizio che urbanistico nelle nuove generazioni potrà radicarsi una forte sensibilità in tema di ecologia che si manifesterà spontaneamente con i loro stessi comportamenti quotidiani. In questo senso le amministrazioni comunali proseguendo solamente politiche di  ecosostenibilità edilizia con la ristrutturazione di “vecchi complessi edilizi” all’interno del tessuto urbano consolidato potranno (forse)  nell’immediato risparmiare ma certamente dimostreranno poca lungimiranza in tema di tutela dell’ambiente”.