Ma cambia la programmazione
«Ho parlato con Pietrantonio, mi ha garantito che resterà alla guida della Fondazione del teatro lirico». Così Emilio Floris, sindaco di Cagliari nonché presidente del consiglio d'amministrazione della Fondazione , ha chiuso ieri sera il dibattito sulla futura leadership del teatro cagliaritano. Il soprintendente, dato in partenza per il San Carlo di Napoli, non lascerà la poltrona di comando di via Sant'Alenixedda.
Ma non sarà una permanenza comoda, almeno dal punto di vista degli equilibri di bilancio: la svolta impressa ieri dal ministro della Cultura Sandro Bondi (o meglio dai tagli previsti in Finanziaria) va nel senso di un risparmio severissimo nelle elargizioni ai teatri lirici italiani. Lo sa bene Floris che dopo l'incontro dei tredici soprintendenti con il ministro ha continuato, a cena con Bondi e Pietrantonio, ad analizzare la difficile situazione del Fondo Unico per gli spettacoli in tempi di recessione. «I tagli al Fondo - commentava ieri - sono stati consistenti e non consentono alle fondazioni, tanto meno alla nostra che spende il 70 per cento del budget per pagare il personale, di compensare i costi». Il dilemma resta quello di sempre per il Lirico come per molti altri teatri, ma stavolta è più stringente che mai: come si può tagliare sulla produzione senza far scadere un livello artistico mantenuto a costo di importanti sacrifici? «Nonostante il ministro Bondi si sia impegnato a riformare le fondazioni - proseguiva il sindaco - per l'anno prossimo sono previste ulteriori contrazioni dei trasferimenti statali e per questo credo che sarà necessario ricalibrare il calendario della stagione 2009. So bene che se non confermassimo un calendario di qualità la gente non andrebbe a teatro. Per questo vedremo dove è possibile contenere i costi, magari sugli allestimenti e le scenografie».
13/11/2008