Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Tuvixeddu, l'affondo del pm

Fonte: L'Unione Sarda
28 febbraio 2013


TRIBUNALE. Dura requisitoria al processo per i presunti abusi edilizi sul colle
 

Chieste quattro condanne: «Due anni per Santoni»
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Due anni per l'ex sovrintendente Vincenzo Santoni, uno e mezzo per l'archeologa Donatella Salvi e per il dirigente comunale Paolo Zocheddu, uno per il funzionario Giancarlo Manis. Assolti invece il costruttore Raimondo Cocco e il direttore dei lavori Fabio Angius.
IL CASO TUVIXEDDU Queste - al netto di prescrizioni e proscioglimenti nel merito - le richieste di condanna formulate ieri mattina dal pm Daniele Caria al processo in corso davanti al Tribunale di Cagliari sui presunti abusi commessi a Tuvixeddu, il colle che ospita la più estesa necropoli punica del Mediterraneo. In oltre tre ore di requisitoria il magistrato dell'accusa ha ricostruito ogni passo dell'inchiesta, che ruota attorno al via libera dato dalla Sovrintendenza dei beni archeologici alla Coimpresa di Gualtiero Cualbu per la realizzazione di un palazzo in via Sant'Avendrace e la sistemazione di alcune fioriere nell'area sottoposta a vincolo.
IL COLPO DI SCENA E nel corso della quale il pm Caria ha tirato fuori una carta a sorpresa: le pubblicazioni fatte dalla Sovrintendenza sugli scavi archeologici eseguiti tra il 2003 e il 2006 con gli studenti del Siotto che dimostrerebbero - ha spiegato il pm Caria - come «Santoni sapesse benissimo che nell'area interessata ai lavori erano state trovate nuove tombe che avrebbero dovuto portare all'estensione del vincolo». A parere dell'accusa proprio quella pubblicazioni sarebbero la pistola fumante riguardo all'accusa di falso, contestata a Santoni per aver sostenuto, nella seduta del 21 febbraio 2007 della commissione Paesaggio, di non essere a conoscenza del rinvenimento di tombe puniche fuori dall'area protetta dal vincolo imposto nel 1997. «È incredibile - ha tuonato Caria - che il sovrintendente dicesse queste cose quando solo dieci giorni dopo firmò quella pubblicazione sulla campagna di scavi fatta con gli studenti del Siotto».
LA FIGLIA DI SANTONI Ma il magistrato inquirente è andato pure oltre, ipotizzando che Santoni avesse un interesse diretto e concreto per affermare il falso: «Quale? Dall'inchiesta è emerso che l'impresa Cualbu avesse anche un altro progetto da realizzare in quell'area, che poi non portò a termine, che guarda caso era firmato dalla figlia di Santoni, Valeria». Circostanza che avrebbe dovuto costringerlo ad astenersi dal partecipare alla Commissione, cosa che invece non fece. «Una sentenza recente - ha detto sul punto Caria, suscitando la piccata reazione degli avvocati della difesa - ha chiarito che, al di là dei casi espressamente disciplinati dalla legge Bassanini, il vincolo di parentela rappresenta un'ipotesi di conflitto d'interessi da cui discende l'obbligo di astenersi».
PAROLA ALLA DIFESA Il 13 marzo toccherà alle difese: gli avvocati Pierluigi Concas per Santoni, Michele Loi per la Salvi, Agostinangelo Marras per Angius, Benedetto Ballero per Cocco, Mariano e Massimo Delogu per Zocheddu e Massimiliano Ravenna per Manis.
Massimo Ledda