Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Vincoli sul colle di Tuvixeddu, round a favore della Regione

Fonte: L'Unione Sarda
13 novembre 2008

Consiglio di Stato. Legittima la sospensione dei lavori



Dopo molte sentenze avverse, la Regione incassa il primo punto a favore nella battaglia legale che si combatte da anni sul colle.
Dopo numerose sentenze avverse, la Regione incassa il primo punto a favore nella battaglia legale che si combatte da anni sul colle di Tuvixeddu.
Ieri il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso dei legali di Viale Trento che chiedevano di sospendere le due ordinanze con le quali il Tar Sardegna aveva intimato lo stop alla decisione della Giunta di bloccare per tre mesi (dal 4 settembre) i lavori nel sito archeologici di Tuvixeddu, dove sono in corso la realizzazione di un parco archeologico ed è prevista l'edificazione sul fronte di via Is Maglias.
Per ora è noto solo il dispositivo della sentenza, ma, secondo indiscrezioni, i giudici amministrativi d'appello potrebbero non aver approfondito l'esame degli atti considerato che gli effetti della delibera della Regione scadono il 4 dicembre, cioè fra circa tre settimane.
La battaglia vera, insomma, avverrà quando il Consiglio di Stato si occuperà della vicenda nel merito. Sempre che nel frattempo le parti non trovino un accordo, al momento improbabile, sui beni che la Regione dovrebbe cedere a Coimpresa in cambio della cessione delle aree del colle, che verrebbero così completamente vincolate. Le prime offerte non sono state giudicate congrue dall'impresa, forte di un Accordo di programma siglato nel 2000 e firmato, tra gli altri, dalla stessa Regione e dal Comune di Cagliari.
Il ricorso era stato depositato il 4 novembre scorso dagli avvocati Paolo Carrozza, Vincenzo Cerulli Irelli e Gian Piero Contu, che rappresentano la Regione, contro il Comune di Cagliari e Nuova Iniziative Coimpresa.
Quello di ieri è l'ennesimo pronunciamento dei giudici amministrativi dall'agosto del 2007 quando la Regione dichiarò Tuvixeddu “zona di notevole interesse paesaggistico” ed estese i vincoli ben oltre i 20 ettari del parco archeologico già progettato e in fase di realizzazione. I ricorsi al Tar del Comune di Cagliari, di Nuova iniziative Coimpresa e degli altri privati firmatari dell'Accordo di programma hanno buon esito, tanto che a febbraio 2008 la seconda sezione del Tribunale amministrativo regionale annulla tutti gli atti che hanno consentito alla Giunta regionale di estendere i vincoli sui colli e di bloccare tutti i lavori in corso. La Regione presenta un appello, respinto ad agosto 2008 dal Consiglio di Stato. Forte delle sentenze, Coimpresa chiede 50 milioni di risarcimento per i danni causati dallo stop ai lavori e riapre i cantieri. La Giunta regionale non desiste e approva una delibera per tutelare le bellezze naturali del colle. L'atto dell'esecutivo regionale viene tuttavia respinto dal Tar.
Il cantiere sul colle viene riaperto ma il presidente della Regione, supportato dalle iniziative di associazioni ambientaliste e parlamentari del centrosinistra, presenta all'Unesco una proposta per far dichiarare Tuvixeddu “patrimonio dell'umanità”. (f. ma.)

13/11/2008